[20/09/2011] News

Relazione speciale della Corte dei conti europea: troppe ombre sul sostegno agroambientale

Oggi la Corte dei Conti europea ha pubblicato una relazione speciale intitolata "II sostegno agroambientale è ben concepito e gestito in modo soddisfacente?" nella quale sottolinea che « Gli  interventi agroambientali costitui­scono una politica fondamentale dell'Ue: essi ammontano a circa 2,5 miliardi di euro di fondi Ue  all'anno e mirano a soddisfare la crescente domanda di servizi ambien­tali da parte della società. Tale politica è gestita in modo concorrente dalla Com­missione e dagli Stati membri. I pagamenti agroambientali sono caratterizzati da una grande varietà di pratiche agronomiche utilizzate negli Stati membri e dall'ade­sione volontaria degli agricoltori . In tal e contesto, l'audit della Corte ha valutato se questa misura di sviluppo rurale sia ben concepita e gestita».

La Corte Ue e si è posta alcune domande «La politica agroambientale è concepita e monitorata in modo da poter produrre benefici agroambientali tangibili? Gli agricoltori ricevono un sostegno adeguato in termini di consulenza e percepiscono importi di aiuti corretti? La gestione della politica agroambientale tiene conto delle specifiche necessità ambientali?».

Il rapporto sull'audit giunge alla conclusione che «In 20 anni, da quando la politica in questione è stata introdotta, sono stati compiuti importanti progressi. Un numero elevato di agricoltori dell'Ue esercita ora pratiche agricole più sostenibili rispetto a quelle che avrebbe adottato senza tale sostegno».
L'indagine della Corte ha evidenziato «Una serie di buone pratiche in diversi ambiti e conclude che:

«Gli obiettivi  definiti dagli Stati membri sono numerosi e non sufficientemente specifici per valu­tarne il conseguimento. Sebbene le pres­sioni ambientali siano state indicate nei programmi di sviluppo rurale, è difficile su tale base giustificare in modo chiaro la necessità dei pagamenti agroambien­tali. L'attuazione del quadro comune per il monitoraggio e la valutazione rappresenta un progresso per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio, e sono stati individuati anche alcuni esempi di buone pratiche al di fuor i di questo quadro comune. Nondi­meno, sono emersi notevoli problemi per quanto riguarda la pertinenza e l 'attendi­bilità delle informazioni sulla gestione. In particolare, le informazioni disponibili sui benefici ambientali dei pagamenti agroam­bientali erano molto scarse».

La Corte dei Conti Ue è convinta che «Gli agricoltori costituiscono un elemento essenziale per l'attuazione dei pagamenti agroambientali, ed è importante che rice­vano un adeguato sostegno sotto forma di consulenza e che gli aiuti finanziari forni­scano loro i giusti incentivi . I sistemi per fornire consulenza agli agricoltori sono stati in genere soddisfacenti . Per contro, per quanto riguarda gli importi degli aiuti, sono stati individuati notevoli problemi, che vanno da carenze nel loro calcolo fino ad una scarsa differenziazione degli aiuti in funzione delle condizioni dei siti regio­nali o locali».

Secondo la normativa Ue, gli Stati membri  concedono i sostegni tenendo conto delle esigenze specifiche. Ma dall'audit è emerso però che «La maggior parte della spesa è stata destinata a sottomisure oriz­zontali, senza alcuna procedura di sele­zione. Tale assegnazione di risorse non è stata giustificata da decisioni sul grado auspicabile di concentrazione degli inter­venti, basate sulla valutazione dei relativi costi. Le decisioni in materia di gestione, inoltre, non sono state sufficientemente fonda te su elementi probatori e i paga­menti non sono stati concentrati su speci­fici problemi ambientali».

La Corte formula alcune raccomandazioni: «La Commissione e gli Stati membri do­vrebbero meglio chiarire e documen­tare nonché presentare rendiconti più dettagliati in merito alle sottomisure agroambientali;  La Commissione dovrebbe procedere ad una valutazione più rigorosa degli elementi fondamentali dei programmi di sviluppo rurale prima di approvarli; Per il prossimo periodo di programma­zione, la Commissione dovrebbe valu­tare se: la spesa agroambientale debba es­sere più mirata; le sottomisure con maggiori po­tenzialità ambientali debbano be­neficiare di un tasso di aiuti Ue più elevato; occorra introdurre una distinzione netta tra le sottomisure agroambien­tali semplici e quel le che impongo­no requisiti più impegnativi; e se  gli Stati membri debbano essere più proattivi nella gestione dei paga­menti agroambientali».

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