[27/09/2011] News toscana

Agricoltura ed innovazione: la Regione Toscana finanzia 15 Pif

Investimento da 57 milioni di euro

La Regione finanzia con 25 milioni di euro 15 "Progetti integrati di filiera" (Pif),  per un volume di investimenti complessivo di oltre 57 milioni di euro, "distribuiti" su oltre 17mila ettari di territorio toscano, con il coinvolgimento di oltre 7000 addetti e 1250 soggetti imprenditoriali.

I 15 progetti che saranno finanziati presentati oggi dal presidente Enrico Rossi, insieme all'assessore all'agricoltura, Gianni Salvadori, rappresentano un esempio di progettazione integrata, dove la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione si aggregano per favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento delle principali filiere agroindustriali regionali, presupposto fondamentale alla creazione di migliori relazioni di mercato.

Gli investimenti riguardano in prevalenza macchinari e immobili, promozione, prodotti e tecniche innovative, lo sviluppo delle filiere locali, le agroenergie, la certificazione di qualità. Molte le innovazioni, gran parte delle quali incentrate sulla riduzione dell'impatto ambientale, l'ottimizzazione delle risorse idriche, l'utilizzo di residui della lavorazione. Ad esempio un progetto riguarda l'utilizzo degli scarti dei frantoi come ammendanti nei vivai pistoiesi, con la conseguente integrazione della filiera olivo-oleicola con quella florovivaistica e la sostituzione della torba con un materiale che finora era da smaltire.

Altro progetto riguarda l'ingrasso dei suini del grossetano con il siero che deriva dalla produzione dei formaggi locali, trasformando gli "avanzi" della caseificazione in valore aggiunto per la filiera suinicola, con una riduzione dei costi di smaltimento. In provincia di Firenze vengono riutilizzati gli scarti della lavorazione dei molini (tegumenti, paglia residua, ecc.) per la produzione di energia (impianto a biomasse). Per quanto riguarda le innovazioni nei sistemi organizzativi, spiegano dalla Regione, in Mugello si punta a valorizzare la carne bovina e si fanno accordi con aziende cerealicole locali per l'alimentazione degli animali, realizzando un centro di stoccaggio che oltre ad aumentare la disponibilità di granelle di provenienza toscana (tracciabilità garantita e filiera corta) determina la disponibilità di alimenti di migliore qualità e a costi più competitivi per gli animali. Oltre all'attivazione delle misure di investimento, molti dei progetti ammissibili hanno colto la sfida innovativa della progettualità integrata propria dei Pif, attivando anche le misure "Attività di informazione e promozione" (7 progetti) e "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale" (7 progetti).

«Per ogni progetto di filiera - spiega la Regione - i vari soggetti partecipanti firmano un apposito Accordo di filiera. Questi accordi garantiscono, attraverso vincoli di carattere contrattuale, gli obblighi e le responsabilità reciproche in merito alla fornitura dei prodotti destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale, alla realizzazione degli investimenti ecc.., compresa la determinazione del prezzo per i prodotti conferiti. Un elemento questo di equità e di certezza che mette al riparo il soggetto più debole (di solito il produttore) dalle variazioni del mercato». 

«Una grande novità, che sta dentro la Green Economy, e che innesca un circuito virtuoso fra la produzione agroalimentare, la trasformazione e la commercializzazione. Una iniziativa in controtendenza rispetto alla globalizzazione, che intende sostenere e sviluppare la domanda di prodotti interni. Un modo per sostenere l'economia e creare e consolidare occupazione».

Questo in sintesi il giudizio di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che ha aggiunto: «I finanziamenti saranno disponibili a cominciare da novembre. A questi, entro la fine dell'anno, se ne aggiungeranno altri per 15 milioni che metteranno in moto investimenti per altri 30 milioni».

«Una garanzia - hanno sottolineato Rossi e Salvadori - che intende mettere gli agricoltori, ma anche gli altri protagonisti dell'accordo, al riparo  dalle oscillazioni dei prezzi, oltre a garantire la qualità e tracciabilitità del prodotto. I patti sottoscritti hanno infatti in genere una valenza di tre anni, che in alcuni casi arriva a 5 anni».

Il presidente ha concluso sottolineando come quello avviato per la prima volta in Toscana "non rappresenti un piccolo esperimento"  e come la Toscana possa, in futuro, impegnarsi per ottenere maggiori finanziamenti da Bruxelles da dedicare ai progetti integrati di filiera.

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