[27/09/2011] News

Il Wwf Italia chiede di abbandonare il progetto del ponte sullo Stretto di Messina

Il tema "ponte sullo Stretto di Messina" torna all'ordine del giorno. A Strasburgo un delegazione italiana di europarlamentari Pdl, Pd e Idv ha lanciato un messaggio bipartisan per dire no al 'taglio' del corridoio ferroviario Berlino-Palermo (che include il ponte sullo Stretto). 

Bruxelles, secondo Pittella (Pd) e Mauro (Pdl), prediligerebbe uno spostamento dell'asse viario verso la Puglia. I parlamentari italiani hanno accusato Bruxelles (ma non solo) di voler privilegiare le regione europee del centro-nord: «si devono porre fine alle ambiguità tanto della Commissione quanto del governo italiano e delle stesse Ferrovie italiane, che sostengono il progetto diretto verso i porti di Bari, Lecce, Brindisi e Taranto a discapito della Sicilia». La confusione pare che regni sovrana (e non ci meraviglia) tanto nelle file della maggioranza quanto in quelle dell'opposizione a meno che questi parlamentari europei parlino a titolo esclusivamente personale. In ogni modo sulla grande opera che dovrebbe collegare Reggio Calabria con Messina sarebbe necessario mettere la parola fine se vogliamo ragionare in termini di sostenibilità. In tal senso un contributo netto è venuto dal Wwf Italia.

«Basta con la fiera degli inganni sul ponte dello Stretto di Messina, che ha avuto la sua ultima rappresentazione con gli incontri per l'accordo di programma tra Governo ed Enti locali sulle cosiddette opere collaterali e compensative. Non è in alcun modo giustificato un aumento dei costi in un anno di oltre il 34% (da 6,3 del luglio 2010 agli 8,5 miliardi di euro del luglio 2011) chiesto dalla concessionaria pubblica "Stretto di Messina S.p.A." al momento dell'approvazione del nuovo Piano economico-finanziario. L'Italia - ha continuato l'associazione ambientalista - non si può permettere di destinare ad una singola opera, insostenibile dal punto di vista economico-finanziario e ambientale, risorse pari ad oltre mezzo punto di Pil. E questo proprio quando la Banca centrale europea e il Fondo Monetario Internazionale ci chiedono maggiori investimenti per lo sviluppo e l'Italia non riesce nemmeno ad attuare, in funzione anticongiunturale, il piano delle piccole e medie opere». 

Il Wwf Italia quindi chiede di abbandonare il progetto del ponte e contemporaneamente di investire sulle vere priorità per quest'area del Paese: «adeguare la linea tirrenica e potenziare la linea ferroviaria ionica in Calabria e le linee ferroviarie siciliane che collegano Catania, Messina e Palermo; intervenire per chiudere finalmente i cantieri della A3 Salerno-Reggio Calabria, ammodernare e rendere sicura la SS106 Ionica; garantire un servizio efficiente di metropolitana del mare per i pendolari dell'area dello Stretto e rafforzare gli attuali servizi di traghettamento pubblici; destinare ingenti risorse alla rinaturalizzazione dei versanti e al consolidamento del suolo e al riassetto del territorio ad alto rischio idrogeologico e sismico» hanno concluso dall'associazione ambientalista.

Sulla stessa linea anche il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che ha aggiunto: «Con 8,5 miliardi di euro del Ponte sullo Stretto  si potrebbero realizzare 90 km di metropolitana o 621 Km di rete tranviaria, acquistare 3.273 tram e 23mila autobus ecologici rivoluzionando il trasporto pubblico nelle nostre città e affrontare finalmente il problema dei pendolari che vivono una situazione drammatica. E' ormai evidente che il governo Berlusconi pensa esclusivamente ai saldi di fine legislatura per le lobbies degli appalti e del cemento» ha concluso Bonelli.

 

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