
[28/09/2011] News toscana
Uno dei Progetti integrati di filiera (Pif) finanziati dalla Regione Toscana riguarda la valorizzazione della filiera ovi-caprina e la riscoperta della lana per ottenere prodotti di qualità. In particolare l'idea progettuale intende utilizzare la lana provenienti dagli allevamenti ovini toscani situati in particolare nelle province di Grosseto e Siena (ma anche Pisa e Livorno), trovandole un'adeguata destinazione finale.
«Oggi il prezzo pagato all'allevatore per la lana prodotta è irrisorio tanto che in molti scelgono di avviarla a smaltimento come rifiuto speciale - spiega a greenreport.it Francesco Bozzini, presidente di Atpz, il consorzio di allevatori grossetani coordinatore del progetto - quindi l'obiettivo è quello di ricostruire un'intera filiera Toscana della lana e ridare a questo prodotto di origine animale il valore che merita utilizzandolo in modo appropriato. Per questo abbiamo stipulato accordi per la sua trasformazione con lanifici pratesi e di Empoli per ottenere una fibra di elevata naturalità da utilizzare per ottenere vari prodotti finali».
Anche questo come altri Pif ha la caratteristica di migliorare la qualità dei prodotti finali, costruire filiere toscane, avere un equa distribuzione dei proventi lunga la filiera e vantaggi per l'ambiente. Inoltre importante è l'attivazione della ricerca per promuovere innovazioni di processo e di prodotto: nel caso specifico della lana, attraverso una collaborazione con il Cnr, l'obiettivo è quello di realizzare complementi di arredo ad elevato comfort termico.