[28/09/2011] News toscana

Inquinamento elettromagnetico: la Regione Toscana ha varato una nuova legge ma è già da modificare?

La Toscana ha una nuova legge sugli impianti di radiocomunicazione. Il Consiglio regionale ha infatti approvato una norma che garantisce una tutela più efficace della popolazione dall'inquinamento elettromagnetico. Le motivazioni per cui è stato necessario intervenire modificando la precedente legge sono state spiegate dal presidente della commissione Territorio ed ambiente, Vincenzo Ceccarelli (Pd), che ha illustrato il testo in aula.

«La legge nasce dall'esigenza di aggiornare la normativa regionale al nuovo quadro di riferimento nazionale, che assegna allo Stato il compito di fissare i valori limite di esposizione ai campi elettromagnetici ed alle Regioni quello di definire i criteri per la localizzazione degli impianti. La legge interessa tutti gli impianti di radiocomunicazione con potenza in antenna superiore ai 5 Watt e gli impianti, diversi dai ponti radio, con potenza Eirp (la potenza isotropica irradiata equivalente, una misura di densità) superiore ai 100 Watt».

 Tra l'altro è previsto anche un archivio per i microimpianti, gli impianti a bassa potenza per l'accesso del pubblico ai servizi di radiocomunicazione ed internet, che sarà istituito presso l'esistente catasto regionale. «Gli impianti radiotelevisivi saranno installati prevalentemente in zone non edificate, mentre gli altri impianti prioritariamente in aree di proprietà pubblica - ha continuato Ceccarelli - Nelle aree di interesse monumentale e paesaggistico, l'installazione è consentita con soluzioni tecnologiche che mitighino l'impatto visivo, mentre è vietata su ospedali e scuole, a meno che localizzazioni alternative, necessarie per ragioni di servizio, non siano peggiori per l'impatto elettromagnetico». Ai comuni spetterà il compito di rilasciare la necessaria autorizzazione, sulla base del Programma comunale degli impianti, che sarà approvato dopo procedure di concertazione con i gestori e la partecipazione dei soggetti pubblici e privati interessati, compresa la popolazione residente. Per adeguare gli impianti esistenti alla nuova disciplina, la Giunta regionale definirà un Piano di risanamento da attuarsi a spese dei titolari degli impianti con la possibilità di delocalizzazione per alcune strutture.

I gruppi dell'opposizione in consiglio regionale (Pdl e Lega Nord) si sono astenuti ed uno dei motivi è stato sottolineato dal vicepresidente della commissione Andrea Agresti (PdL), che ha rilevato come la nuova legge regolamenti solo l'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza, mentre la legge nazionale fissa limiti di esposizione, valori di attenzione e obbiettivi di qualità anche per quello a bassa frequenza. «E' necessario ricondurre questa tematica ad un unico quadro normativo e fornire alla popolazione ed agli operatori interessati un unico punto di riferimento» ha affermato Agresti. A tal fine il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, che impegna la Giunta regionale a valutare l'opportunità di ricondurre ad un'unica legge quadro regionale il tema dell'inquinamento elettromagnetico.

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