[29/09/2011] News

Gas, la Turchia minaccia di annullare l'accordo con la Russia

Secondo quanto scrive Ria Novosti, il ministro turco dell'energia, Taner Yildiz, «ha fatto sapere che il suo Paese potrebbe non prorogare l'accordo gasiero firmato 25 anni fa con la Russia se quest'ultima non riduce il prezzo del gas naturale fornito alla Turchia».

In realtà la Turchia (Paese Nato) quell'accordo lo aveva firmato con la "nemica" Unione sovietica, ma oggi Yildiz in un'intervista al quotidiano turco Bugün ha detto: «Se la Russia darà una risposta rassicurante alla nostra proposta, non tarderemo ad apprezzarla. In mancanza di questo, non prorogheremo quest'accordo e conferiremo questa attività al settore privato che se ne incaricherà da solo».

E' abbastanza evidente che questa sortita fa parte delle scaramucce e della guerriglia diplomatico-economica per le vie del gas dell'Asia centrale che hanno in Turchia uno dei "ponti" privilegiati verso l'Europa e che Ankara cerca di trarre dalla situazione il maggior vantaggio, anche perché è il secondo più grosso importatore di idrocarburi russi dopo l'Ue.

L'accordo gasiero con l'Urss risale al 1986 e prevedeva che la Turchia ricevesse 6 miliardi di m3 di gas attraverso "l'itinerario occidentale" che attraversa l'Ucraina, la Romania e la Bulgaria. L'accordo termina a dicembre e i turchi intanto stanno trattando per far passare dal loro territorio gigantesche pipeline come il Nabucco e il gasdotto trans-Caspio, magari da raccordare con il gas iraniano e irakeno, mentre i russi puntano a realizzare rapidamente South Stream.

La Russia con la Turchia ha anche firmato un accordo per il passaggio sul fondo del Mar Nero di un concorrente del Nabucco e del trans-Caspio, il gasdotto  Blue Stream, lungo 1.213 km, che è operativo dal novembre 2005. Si tratta di un progetto comune del gigante russo  Gazprom, della turca Botas e dell'italiana  Eni per fornire gas russo alla Turchia.

Anche se "l'itinerario occidentale" è utilizzato per alimentare il nord-ovest della Turchia, in primo luogo la metropoli di Istanbul con i suoi 15 milioni di abitanti, il ministro dell'energia turco avverte gli amici di Mosca (con i quali ha firmato anche un contratto per costruire la prima centrale nucleare turca) di non illudersi troppo di risolvere la questione con la minaccia di una guerra del gas tipo quelle ucraine: «Se il primo accordo non sarà prorogato, la Turchia non avrebbe problemi seri in materia di approvvigionamento di gas naturale. 

Torna all'archivio