
[04/10/2011] News
Intanto il decreto sulla riduzione dells spese taglia altri 60 milioni al ministero dell'ambiente
Al di là di come la si pensi sul Sistri, e noi di greenreport.it non ci siamo mai tirati indietro nel dire che dal nostro punto di vista non sia certo la pietra filosofale per risolvere il problema rifiuti in Italia, è comunque una buona notizia che sia stato rimosso il segreto amministrativo posto su questo strumento. Verrebbe dire che era l'ora, non fosse altro per togliere ulteriori sospetti su questa iniziativa del governo che non ha convinto quasi nessuno.
A dare la notizia è il ministro Stefania Prestigiacomo: «E' stato rimosso il segreto amministrativo che era stato posto sul Sistri e che tante polemiche, nella maggior parte dei casi strumentali, aveva innescato». Lo ha annunciato stamani nel corso di una visita che una delegazione delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, ha compiuto presso il centro operativo del Sistri alla presenza dell'Amministratore delegato di Finmeccanica ing. Giuseppe Orsi e del Comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, gen. Vincenzo Paticchio.
«Nei mesi scorsi - ha affermato il ministro Prestigiacomo - avevo chiesto pubblicamente la rimozione del segreto e del resto i documenti sul sistema erano sempre stati consegnati a tutte le autorità che ce li avevano richiesti: dalla Corte dei Conti al Tar, dalla Commissione Pecorella alla magistratura ordinaria. La trasparenza è per noi un requisito essenziale dell'azione amministrativa, a maggior ragione nella fase di avvio di un sistema che ha come obiettivo principale quello di aiutare a far prevalere la legalità in un settore come quello dei rifiuti, oggetto delle attenzioni della criminalità organizzata».
Nel corso della visita i parlamentari hanno visitato la sala controllo, il call-center e la sala operativa dei Noe, e assistito ad una simulazione dell'intero processo di tracciabilità dei rifiuti.
Ma per una notizia diciamo positiva che arriva dal ministero, eccone un'altra che dovrebbe preoccupare e parecchio la Prestigiacomo e ovviamente tutti noi.
«Se c'entri la cabala non lo sappiamo, ma quel che è certo che il numero 60 ricorre drammaticamente sotto l'amministrazione Prestigiacomo del ministero dell'Ambiente, ormai letteralmente spolpato. Prima il bilancio del ministero ridotto del 60%, e ora decurtato di altri 60 milioni di euro: fare politiche ambientali con queste risorse è impossibile, dunque se l'intenzione è quella di mettere in ginocchio il Ministero e magari scioglierlo meglio dirlo chiaro e tondo». Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
«Nel 2011 - continuano i senatori del Pd - il bilancio complessivo del ministero dell'Ambiente è di circa un terzo rispetto a quello del 2008, anno di insediamento del Governo Berlusconi: 513 milioni di euro, contro 1.513 milioni circa. Ed è un bilancio che verrà ulteriormente ridotto con i tagli previsti dal decreto sulla riduzione delle spese dei ministeri, perché il già magro bilancio del ministero dell'Ambiente che ripetutamente aveva chiesto un reintegro dei fondi, dovrà invece essere ulteriormente limato per il prossimo esercizio per oltre 63 milioni di euro: un taglio gravissimo perché ormai le risorse "disponibili" erano ridotte ad appena 180 milioni e quindi il nuovo taglio ne rappresenta ben il 33%. A parte portare avanti l'ordinaria amministrazione il Ministero non potrà fare nulla, nessuna politica ambientale è possibile senza in minimo di risorse, sempre ammesso che questo Governo abbia voglia di farne" - concludono i senatori democratici».