[05/10/2011] News toscana

La crisi non riduce la produzione di rifiuti urbani in Toscana

Nemmeno la crisi riduce la produzione di rifiuti. E' quanto emerge dai numeri forniti dalla Regione Toscana.  La produzione di rifiuti urbani nel 2010, infatti, è aumentata anche se leggermente, col dato pro capite che è passato da 663 a 670 kg/abitante, interrompendo la fase di decremento iniziata nel 2007, ma mantenendosi sui valori del 2003. Anche il dato assoluto di produzione di rifiuti urbani, pari a circa 2,51 milioni di tonnellate, è in lieve aumento rispetto al 2009 (+ 1,6 %).

Un dato che se si osservassero appunto i flussi di materia e non la raccolta differenziata non sorprenderebbero affatto. Evidentemente la crisi non porta automaticamente a un disimballaggio, anzi. Proprio durante la crisi si consumano pasti più fugaci e già pronti perché costano meno, ma non all'ambiente in quanto turbo-imballati. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, non solo nei supermercati, ma proprio sulle nostre tavole. E questa è solo una delle possibili spiegazioni che emergono guardando i dati forniti la scorsa settimana dal Sole24Ore: «il mix di prodotti alimentari acquistati nel nostro paese secondo le ultime rilevazioni Nielsen che fanno riferimento al periodo gennaio-agosto 2011 analizzando un carrello con 75 prodotti» indicano «Più hamburger, spiedini di maiale o pollo, meno dessert sulla tavola degli italiani (...). Tra gli alimenti d'uso quotidiano vengono sempre più preferiti la frutta e verdura solo se ha un maggiore contenuto di servizio, gli affettati e più in generale tutti quei prodotti che permettono di risparmiare tempo nel punto vendita al momento dell'acquisto o a casa quando si tratta di preparare la portata».  Tutto questo significa più rifiuti, non meno.

La Regione poi spiega che continua a crescere la raccolta differenziata in Toscana che nell'anno 2010 si è attestata a quota 40,06% con un incremento rispetto all'anno precedente di un punto e mezzo (38,56) confermando l'andamento positivo iniziato nel 2008.

«Siamo abbastanza soddisfatti della crescita della raccolta differenziata - ha commentato l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini - Ma i dati che emergono dimostrano che ancora molto c'è da fare, che occorre velocizzazre gli investimenti da parte degli Ato e che siamo ancora lontani dall'obiettivo europeo che fissa la raccolta differenziata al 65% nel 2012. Tutto lavoro che sarà ben presente nel prossimo piano dei rifiuti. Il fatto che la raccolta differenziata cresca con un trend costante e nonostante che le metodologie di contabilizzazione siano le più stringenti in assoluto rispetto al panorama nazionale - continua Bramerini - conferma il grande impegno che la Regione sta dedicando alla riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti e alla promozione della raccolta differenziata. In particolare sottolineo gli accordi di filiera con Corepla per il riciclaggio effettivo di materiali plastici e il lavoro con Coreve per impostare gli utilizzi alternativi al vetro non riciclabile nelle vetrerie. L'obiettivo vero, infatti,  è e deve essere sempre di più, quello di far tornare a nuova vita la materia che viene raccolta in modo differenziato in modo che i cittadini possano vedere concretamente gli oggetti prodotti dal  loro impegno. In questo senso la Regione Toscana ha finanziato da poco due bandi da 3 milioni di euro per incentivare gli acquisti verdi, una tappa decisiva per lo sviluppo del riciclo che prende il via dalla raccolta differenziata».

In Toscana nel 2010 si sono raccolte in forma differenziata e avviate a riciclaggio 300.084 tonnellate di carta e cartone, pari al 32% del totale raccolto in modo differenziato(rd); 220.485 tonnellate di rifiuti organici (24% della Rd), 115.280 tonnellate di sfalci e potature (12% della Rd), 71.125 tonnellate di legno (8% Rd); 93.817 tonnellate di vetro (10% Rd); 27.976 tonnellate di metallo (3% Rd); 44.741 tonnellate di plastica (5% Rd); 19.512 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (2% Rd); 11.261 tonnellate di altri rifiuti ingombranti (1% della Rd); 6.803 tonnellate di stracci (0,7% Rd); 3.986 tonnellate di lattine (0,4% della Rd); 2.400 tonnellate di rifiuti urbani pericolosi (ad es. pile esaurite) che rappresentano solo lo 0,3%; 335 tonnellate di altri rifiuti da RD.

Avviare al riciclo, tuttavia, non fa sparire i rifiuti. Due almeno le problematiche di cui si deve tener conto: la prima è che il ciclo del riciclo residua a sua volta rifiuti, eclatante il caso della carta che per ogni chilo residua tra 0,2 e 0,5 chili di pulper e fanghi di cartiera (rifiuti speciali); la seconda, come evidenziato dall'assessore Bramerini, che la materia riciclata poi deve diventare prodotto che poi viene riacquistato, insomma la filiera deve funzionare per intero, altrimenti si vanifica tutto il lavoro svolto.

Va poi ricordato che la produzione di rifiuti urbani annuale è appunto di 2,5 milioni, ma quella degli speciali è pari a 7,5 milioni. L'ossessione per la raccolta differenziata, cosa buona e giusta sia ben chiaro, rischia purtroppo di nascondere questo che è il vero problema della gestione dei rifiuti anche nella nostra Regione. Sono questi quelli che hanno davvero dei problemi ad essere collocati, ma se ne parla ancora troppo poco.

Per il 2010 a scala di Ambito il risultato migliore in termini di efficienza della raccolta differenziata è stato quello dell'ATO Toscana Centro (province di Firenze, Pistoia e Prato) con il 43,99%, seguito dall' ATO Toscana Costa (province di Livorno, Lucca, Massa e Pisa) con il 40,99% e dall'ATO Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto e Siena) con il 36,44%. Nessuno dei tre ATO ha superato l'obiettivo del 45% di raccolta differenziata fissato dal D.Lgs. 152/2006. A livello provinciale le province più virtuose sono state quelle di Lucca (48,50%), Prato (45,86%) e Siena (45,71%).
Di recente è uscito il provvedimento regionale che certifica per tutti i Comuni la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2010.

Dodici i Comuni particolarmente virtuosi che già oggi superano il 65%. Si conferma il primato di Montespertoli 91,18 %. A seguire Montelupo fiorentino con 91,77%, Capannori 81,89 %, Cerreto Guidi 75,40 %, Montecarlo 75,97 %, ,  Porcari 77,51 %, Seravezza 78,83 %, Vaiano 75,38 %, Vecchiano 72,75 %, Villa Basilica 72,92 %, Vinci 76,52 %, Capolona 65,61 %
Sono invece 21 quelli in cui la raccolta differenziata rimane sotto il 15%:  Sillano 11,75%, Casale Marittimo 12,92%, Santa Luce 13,97%, Capoliveri 10,43%, Marciana 6,99%, Marciana Marina 14,58%, Rio nell'Elba 8,44%, Abetone 14,94%, Marliana 7,30%, Piteglio 13,80%, Sambuca pistoiese 13,75%, Badia Tedalda 9,66%, Chitignano 13,64%, Marciano della Chiana 13,31%, Montemignaio 12,52%, Ralla 11,48%, Campagnatico 13,21%, Capalbio 10,80%, Pitigliano 10,22%, Roccalbegna 7,94%, Sorano 11,05%.

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