[05/10/2011] News

Equador: un referendum comunitario boccia una miniera, per salvare l'acqua sacra a Pachamama

Le parrocchie di Victoria del Portete e Tarqui, nella provincia di Azuay, in Equador, hanno detto un inequivocabile no alla realizzazione di una miniera: il 94% ha detto No nel referendum che si è tenuto domenica scorsa.

I "sistemas comunitarios" di Agua de la Victoria del Portete e Tarqui hanno realizzato un referendum che ha coinvolto 1.500 famigle che dovevano rispondere ad una sola domanda: «Lei è d'accordo l'attività mineraria nelle sorgenti d'acqua di Kimsakocha?», i si sono stati sbaragliati.

Il referendum si è tenuto il 2 ottobre nel Centro Parroquial di Victoria del Portete, con la presenza di diversi osservatori internazionali ed ecuadoregni, di organizzazioni per i diritti umani, dell'Asamblea nacional, di università e sacerdoti.

Il voto è iniziato dopo una cerimonia di ringraziamento a Pachamama, Madre Terra. Alla fine il 94% ha detto No, appena l',7% Si e e il 4,3% ha votato in bianco o ha annullato la scheda.
La consultazione comunitaria è giuridicamente valida perché di basa sul "convenio 169 de la OIT" del quale fanno parte le comunità ed i pueblos campesinos di Victoria del Portete e Tarqui son parte. Un documento sottoscritto anche dallo Stato ecuadoriano che ora deve rispettare obbligatoriamente i risultati del referendum.

Il leader comunitario Carlos Pérez ha sottolineato che «Questo atto legittima ancora di più la lotta comunitaria che da più di 9 anni conduciamo in difesa dell'acqua di Kimsakocha, sito sacro, sito di vita, contro l'attività mineraria predratrice».

Il referendum potrebbe essere un precedente per altre situazioni in Equador. Nel Paese sudamericano il governo socialista di Rafael Corra sta sostenendo i progetti di imprese minerarie multinazionali come la cilena Codelco o la canadese Rame Mesa alle quali si oppongono fieramente le comunità indigene.

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