[06/10/2011] News

Parlamento europeo: la politica di coesione 2014-20 deve stimolare la crescita e il lavoro

Mercedes Bresso: «Le regole sul deficit non vanno bene»

La presidente della commissione sviluppo regionale del Parlamento europeo, la popolare polacca Danuta Hübner, ha detto che «Il Parlemento sottoporrà le proposte legislative sulla politica di coesione 2014-2020, presentata oggi dalla Commissione (vedi link), ad un esame lucido e costruttivo per arrivare, nel tempo giusto, ad un risultato che permetterà alle regioni colpite dalla crisi di riallacciarsi alla crescita. Entriamo in questo dibattito fiduciosi e ben preparati, Queste proposte permetteranno di aumentare l'efficienza del sostegno cominitario alle regioni e di generare dei risultati più rapidi, legati alla performance. All'inizio dei negoziati con il Consiglio e la Commissione, speriamo di poter inviare un segnale forte e chiaro ai protagonisti pubblici e privati nelle città e nelle regioni europee, attestante che l'Ue investirà nella crescita e il lavoro».

Secondo la commissione sviluppo regionale i regolamenti proposti permetterebbero di coniugare in modo flessibile i bisogni specifici di ogni regione con gli obiettivi tematici. La Hübner sottolinea : «Noi sosteniamo anche una più grande semplificaziione delle procedure, perchè bisognerà comporle con degli effettivi ridotti nell'amministrazione dei Paesi in difficoltà». Il pensiero va subito alla Grecia, ma sembra anche l'ammissione di un testa-coda politico tra politiche di sviluppo e tagli dell'occupazione, l'impasse che sta bloccando l'Europa.  

Oggi pomeriggio, nel quadro di una riunione interparlamentare, c'è già stata la prima discussione sil pacchetto dellla Commissione europea alla quale hanno partecipato europarlamentari, parlamentari nazionali dei 27 Paesi Ue, il commissario allo sviluppo  regionale  Johannes Hahn e rappresentanti del Consiglio europeo.

Il presidente del Comitato delle regioni (Cdr), l'italiana Mercedes Bresso (Nella foto), si è invece subito opposta al piano della Commissione europea perché vuole sospendere  i fondi  regionali Ue per lo sviluppo per i Paesi che violano le regole europee sul deficit, ma allo stesso tempo ha accolto le proposte di riforma per la politica regionale dell'Ue perché aiuterebbe regioni e città «Ad affrontare in prospettiva la globalizzazione e le sfide ambientali e demografica».

Infatti, uno dei punti cardine delle proposte presentate oggi dalla Commissione europea per la prossima generazione di fondi di sviluppo regionale per gli anni 2014-2020, è quello di sospendere i fondi Ue ai paesi che non rispettano il patto di stabilità e crescita o altre regole per il deficit. La Bresso ha sottolineato che in passato le autorità regionali e locali hanno più volte respinto questa proposta: «E' irritante che su questo punto la Commissione abbia ignorato la forte opposizione del Comitato delle Regioni, del Parlamento europeo e delle altre parti interessate» ed ha evidenziato il danno e gli effetti a catena che la sospensione dei finanziamenti avrebbero sui territori: «L'attuale crisi ha effetti devastanti sulle nostre regioni e città, e il sostegno dell'Ue ha un ruolo cruciale da svolgere nella loro ripresa economica. Perciò non possiamo accettare la proposta di "sospensione di finanziamento" per violazione del deficit e delle regole del debito nei Paesi dell'Unione europea. Prelevare i fondi Ue da un'economia già in difficoltà può solo peggiorare le cose. E questa misura punisce le autorità regionali e locali per i fallimenti dei governi nazionali».

La Bresso invece esprime ampio consenso per altre parti del pacchetto legislativo: «Molte delle proposte di riforma vanno nella giusta direzione, dando a regioni e città gli strumenti necessari per fornire migliori risultati sul campo. A mio avviso, il nuovo quadro comune per tutti i principali fondi Ue, un ruolo più forte per le autorità locali e regionali nei contratti per nuove partnership, il supporto per le "regioni di transizione", la proposta di regionalizzazione del Fondo sociale europeo o le opzioni per una maggiore cooperazione territoriale sono innovazioni promettenti».  Il presidente della Cdr ha anche accolto favorevolmente  «Gli sforzi della Commissione di promuovere un approccio integrato allo sviluppo regionale. Il Comitato esaminerà scrupolosamente le nuove disposizioni sulla semplificazione della gestione della politica regionale».

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