[07/10/2011] News

Legge 394, Federparchi ascoltata in Senato

Come preannunciato dopo un ampio dibattito negli organi dirigenti della associazione, Federparchi è stata ascoltata dalla Commissione ambiente del senato sul testo della legge attualmente in discussione che modifica la 394. In un ampio documento sono state raccolte osservazioni e proposte riguardanti i vari  emendamenti al testo.

In premessa Federparchi auspica che si tenga conto anche del rapporto con rete Natura 2000, della classificazione delle aree protette e del recupero della pianificazione paesaggistica all'interno di quella delle aree protette.

Osservazioni opportune e condivisibili anche per Legautonomie: «Ciò che tuttavia colpisce di questo puntuale documento - dice Renzo Moschini, responsabile Parchi Legautonomie - è che le osservazioni riguardano esclusivamente gli emendamenti e non gli articoli della legge che ne connotano la sostanza proprio rispetto alla legge 394. Nella premessa del documento della associazione si accenna, ad esempio, al fatto che per  alcuni aspetti le cose in questi anni non hanno funzionato in modo macroscopico».

«Tra queste cose - continua Moschini - vi è stato e vi è senz'altro il comparto delle aree protette marine. Tanto è vero che questa legge è partita esclusivamente per far fronte a questa delicatissima e irrisolta questione. E a conferma i primi articoli della legge  -come sappiamo- hanno vulnerato la legge quadro proprio su questo punto, sottraendo alle regioni qualsiasi competenza in materia e senza uno straccio di giustificazione e motivazione. Sorprende quindi non poco che nel documento di Federparchi non ricorra neppure la parola aree marine, e quando si parla di composizione degli enti mentre si parla di agricoltori, etc non si faccia parola delle rappresentanze dei pescatori negli enti, tante volte rivendicata nel passato più e meno recente».

Legautonomie apprezza il fatto che il testo del Senato preveda il superamento della separazione tra il piano del parco e quello socio-economico come giustamente sottolinea Federparchi. «Ma l'unificazione non può e non deve significare - chiosa ancora Renzo moschini - che così ora si possono aprire o spalancare le porte a interventi -socio-economici- che snaturerebbero il ruolo e le finalità delle aree protette specie se raccordate a rete Natura 2000. E anche i troppi ricorsi previsti alle royalty specie se nulla viene detto sui doveri dello stato e delle altre istituzioni di sostenere i bilanci dei parchi come avviene in tutto il mondo, appare più che sospetto nel momento in cui anche autorevoli esponenti istituzionali ritengono che ciò non sarebbe eticamente corretto. In altri termini i parchi come i monumenti dovrebbero  arrangiarsi facendo gli esattori più che i gestori e i pianificatori del territorio e dell'ambiente».

Greenreport ha sentito sull'argomento il presidente di FederParchi Giampiero Sammuri, che insieme al direttore Francesco Carlucci è stato audito in Senato lo scorso 5 ottobre.

«Sono molto soddisfatto - spiega Sammuri - abbiamo avuto molto  spazio per illustrare la nostra posizione e ritengo che anche questo sia un segno di rispetto: è vero che devono consultare una grande quantità di associazioni e di rappresentanti del mondo scientifico, però è giusto dare grande ascolto proprio all'associazione dei parchi».

Sammuri, ricordando il lavoro approfondito svolto in questi mesi per preparare le osservazioni risponde anche alle critiche di Legautonomie.

«Non abbiamo parlato di aree marine protette semplicemente perché l'oggetto di queste osservazioni erano gli emendamenti, dove appunto non se ne parla. Le aree marine protette sono state oggetto di una lunga discussione, ma in questa fase l'attenzione era altrove. Credo che sarà il caso di rivedere qualcosa anche nella normativa sulle aree marine  e personalmente - poi la posizione di Federparchi si vedrà - sono d'accordo sul coinvolgere rappresentati dei pescatori».

Per Federparchi è poi positivo che il testo del Senato preveda il superamento della separazione tra il piano del parco e quello socio-economico come giustamente sottolinea Federparchi. «Ma non c'è alcuna preoccupazione su questo strumento unico - spiega Sammuri - perché si tratta di una concezione assolutamente moderna del problema».

E anche per quanto riguarda le royalties, il presidente di Federparchi si dice tranquillo: «Non c'è scritto da nessuna parte che questi finanziamenti saranno sostitutivi ai fondi delle Stato . conclude Sammuri - se la legge dicesse apriamo alle riyalties e togliamo i finanziamenti statali sarei il primo a preoccuparmi, ma in realtà non è così, i finanziamenti dello Stato restano e nessun parco farà l'esattore».

Il presidente di Federparchi ricorda infine come l'iter della legge sia ancora molto lungo e dunque come ci sia ancora molto tempo per correggere determinati punti che potrebbero essere evidenziati.

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