[17/10/2011] News toscana

Ecosistema urbano XVIII edizione: Toscana senza infamia e senza lode

E' stato Piero Baronti, insieme agli assessori Meucci del comune di Firenze e Cannamela del comune di Siena a presentare stamani a Firenze i risultati toscani della XVIII edizione di Ecosistema Urbano, l'annuale ricerca sulla vivibilità delle città italiane realizzata da Legambiente con il contributo scientifico dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.

Quest'anno le città analizzate sono state suddivise in tre grandi categorie e questo comporta un più difficile confronto con le performasnce degli anni precedenti, inoltre va ricordato che quelli presi in esame sono dato del 2010 ampiamente conosciuti e in gran parte dei casi sono autodichiarazione da parte dei comuni interessati (in questa ricerca infatti si guarda solo ai comuni capoluogo e non al territorio provinciale).

Aria, acque, rifiuti, trasporti, e mobilità, spazio e verde urbano, energia, politiche ambientali pubbliche e private sono stati i consueti temi d'indagine,a  cui si è aggiunto quest'anno il tema della sicurezza. Queste are tematiche sono state scandagliate attraverso 120 parametri di sostenibilità ambientale.

Come ne escono le nostre città toscane? Settima fra le grandi città Firenze (punteggio 49,03%), si trova a metà della classifica nazionale, decimo ed undicesimo posto anche per Pisa (56,40%) e Livorno (54,60%), sotto di qualche posizione Lucca (15°) con un punteggio del 52,71% e Prato (17°) con il 52,41%. Nella parte bassa della classifica nazionale troviamo invece le città toscane di Arezzo (28° - 45,85%), Pistoia (34° - 41,54%) e infine Grosseto al 36° posto con un punteggio del 40,87%. Per quanto riguarda le città piccole troviamo l'ottima posizione di Siena, a livello nazionale, con un punteggio del 55,09%  e Massa (28°) a metà classifica con 44,10%.

«Senza infamia e senza  lode - ha detto Piero Baronti, presidente Legambiente Toscana , presentando stamani i risultati - possiamo fare meglio: abbiamo indubbiamente una lenta risalita in classifica di alcune città, mentre per alcune nostre città a buoni sforzi su certe tematiche non si ha corrispondenza su altre, così da  decretare situazioni stazionarie. Generalmente è buono il risultato per il verde urbano, per le aree a traffico limitato, per il consumo di acqua, per la qualità dell'aria e per i modelli di partecipazione democratica alle scelte politiche. Meno bene per il trasporto pubblico locale, per i rifiuti solidi urbani (settore eterogeneo, dove ci sono grandi differenze spostandosi di pochi chilometri), mentre la classifica per perdite di acqua e  per il consumo di energia sono negative».

Firenze è 7^ tra le grandi città, segnalando un costante miglioramento, grazie alle zone a traffico limitato più estese, ad una buona mobilità ciclabile, migliorando gli indici per l'inquinamento atmosferico, per il verde urbano, ed è 4^ a livello nazionale tra le grandi per raccolta differenziata,anche se sono ancora molti i rifiuti prodotti (688 kg/ab/anno) Buono anche il ridotto consumo domestico dell'acqua. Le buone performances di Firenze sono state dall'assessore alle politiche del territorio, Elisabetta Meucci: «Io sono da poco alla guida di un assessorato che non è solo ambiente o solo urbanistica, ma è definito alle politiche del territorio per rimarcare la non contrapposizione tra le due vecchie deleghe.  Lo dimostra il Piano Strutturale approvato a giugno, che ragiona in termini urbanistici a volumi zero, con un strategia di sostenibilità che indica quello che serve alla città va realizzando non utilizzando nuovo suolo, ma recuperando il territorio già edificato. Anche il Paes - piano di azione energia sostenibile-  è lo strumento del comune di  Firenze che permette di attuare gli obiettivi assunti con il Patto dei Sindaci attraverso politiche di sostenibilità, così come è richiesto dall'Unione Europea con l'indirizzo strategico 20-20».

Tra le città medie Pisa è la 1^a livello regionale, ma 10^ nazionale: buoni i risultati per estensione ztl, per le imprese certificate, per la qualità dell'aria. Livorno, 11^, è agile nel lanciare politiche locali di efficienza e risparmio energetico, ed è il capoluogo che produce meno rifiuti ( solo 600 kg/ab/anno). Lucca è 1^ in Italia per il verde, per le isole pedonali ed il solare fotovoltaico, per la raccolta differenziata, ma contestualmente ha un record negativo per la quantità di rifiuti prodotti (825 kg/ab/anno). Prato è risultata 17^, mentre Siena occupa l'8^ posizione a livello nazionale.

Per Siena è intervenuto alla presentazione dei risultati l'assessore all'ambiente, Alessandro Cannamela: «Vorrei partire dalle criticità, e tra queste quella che ci deve far riflettere è l'ultimo posto tra le medie città per la produzione dei rifiuti, quei 752 kg/ab/anno che non si possono spiegare solo con l'attrattività turistica e il pendolarismo verso il capoluogo di provincia dagli altri comuni. Per questo abbiamo già avviato un protocollo con le Contrade  per aderire alla settimana europea riduzione rifiuti (Serr)  del prossimo novembre, protocollo che può garantire subito azioni tese a mitigare la produzione dei rifiuti. Per la nostra città sono invece buoni i risultati in termini di zona a traffico limitato (la ztl è storica a Siena), per la quale vogliamo migliorare la logistica di accesso per carico/scarico merci, come vogliamo ottimizzare gli orari della raccolta differenziata. Per il trasporto pubblico locale lo sforzo è di garantire qualità al di là dei tagli imposti con le recenti manovre nazionali, cercando di aumentare ancora di più la quota di servizio pubblico nella mobilità complessiva della città . Siamo poi impegnati nella diffusione del fotovoltaico negli edifici pubblici, promuovendo anche un piano di riqualificazione energetica per il quartiere di San Miniato, il più popoloso della città, la cui tipologia costruttiva degli edifici è datata e molto dispersiva».

Proseguendo l'analisi della classifica, Arezzo (28^) è  la città che consuma meno acqua (1^) e migliora per quanto riguarda la qualità dell'aria (8^ per l'Ozono), mentre va evidenziata l'ottima posizione a livello nazionale per il fotovoltaico su edifici. Pistoia (34^) è, in positivo, il secondo comune italiano per i consumi idrici. Buona la qualità dell'aria. Dopo Firenze, Livorno ed Arezzo è il comune toscano che produce meno r.s.u. Tuttavia però, insieme a Prato, è la città con minori certificazioni ISO14001. Grosseto (36^) è tra gli ultimi posti (39^) per le perdite di rete  idrica, mentre per la produzione dei rifiuti (641,4kg/ab/a ) occupa la trentesima postazione. Il capoluogo maremmano è la città toscana con meno verde urbano (38^),a ma è in positivo per i consumi idrici (11^) e per le isole pedonali (7^). A metà classifica tra le piccole città Massa, al 28^ posto  e detiene  In Italia è il capoluogo di provincia con la più alta concentrazione di r.s.u. (45^) con 880,5 kb/ab/anno. Sempre bassa in classifica, nonostante i notevoli miglioramenti, per i consumi idrici (44°).

La novità di questa edizione è stato il tema della sicurezza nelle città. La città sicura, un'occasione per mettere a confronto le diverse amministrazioni, partendo da un'analisi dei principali fattori di rischio (smog, rumore, incidenti stradali, inquinamento indoor, incidenti sul lavoro, global warming). L'ultimo rapporto Ispra sulla qualità dell'ambiente urbano denuncia che il 45% delle stazioni di monitoraggio di PM10 ha superato nel 2010 il valore limite giornaliero. L'analisi più allarmante sul tema è quella realizzata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha valutato la relazione tra impatto sanitario del PM10 e dell'ozono in 13 città italiane tra le quali Firenze.

Lo studio Oms calcola che ogni anno almeno 8.000 persone muoiono prematuramente per gli effetti a lungo termine delle polveri sottili e altre 500 per l'espo­sizione ad alti livelli di ozono. L'ultimo rapporto Ispra ha realizzato un censimento degli impianti a rischio di incidente rilevante nei territori comunali: la presenza di stabilimenti chimici, raffinerie, depositi di oli minerali è fonte di notevole pressione per l'uomo e per l'ambiente. Tra le 48 città prese in considerazione dallo studio Ispra emergono 8 centri urbani dove la concentrazione di impianti a rischio è davvero notevole e tra questi Livorno

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