
[24/10/2011] News toscana
L'avvio da domani del collegamento intermodale su ferrovia dall'interporto di Guasticce a quello di Padova è indubbiamente una buona notizia e come tale va sottolineata, soprattutto per un Paese come l'Italia in cui il traffico è quasi esclusivamente su gomma, con ricadute ambientali, sanitarie ed economiche (basta vedere l'ennesima truffa degli aiuti di stato all'autotrasporto: 400 milioni previsti anche per il 2012 dalla legge di stabilità presentata la scorsa settimana in Senato, vedi link) per tutti i cittadini.
Ma la notizia potrebbe diventare ancora più ghiotta se si concretizzasse il progetto più ambizioso di collegare in modo efficiente le banchine del porto labronico con Guasticce, via rotaia. Così facendo non dovremmo gridare al caso eccezionale quando Sogemar (gruppo Contship) decide di spostare da Genova a Livorno il porto di sbarco per materiale edile e piastrelle dirette al nord Italia, per utilizzare la ferrovia.
«Quello che oggi frena tante imprese - spiega il presidente di Interporto Toscano spa, Marco Susini - è proprio il fatto che dalle banchine a Guasticce bisogna comunque arrivare con i camion, a meno di non utilizzare il nodo del Calambrone che però è estremamente costoso e soprattutto lento. Fortunatamente Sogemar ha trovato comunque conveniente utilizzare la rotaia tra Livorno e Padova e la nostra speranza è che questa navetta con cadenza bisettimanale possa presto essere affiancata da altri treni merci diretti verso altre destinazioni. Stiamo dando tutto il nostro supporto a Sogemar e speriamo a gennaio 2012 di poter festeggiare qualche altra nuova tratta».
Contemporaneamente si lavora appunto sul collegamento porto-interpronto, una dozzina di chilometri che consentirebbero di offrire un servizio appetitoso a moltissime imprese che sbarcano a Livorno e dirette in Nordeuropa.
«Abbiamo fatto diversi studi anche in collaborazione con l'università di Pisa - spiega ancora Susini - e abbiamo potuto verificare che il vecchio ponte su cui transitava lo storico trenino tra Livorno e Pisa, potrebbe essere tranquillamente utilizzato per il traffico merci. Il recupero del tracciato e il suo adeguamento ha un costo di circa 8 milioni di euro e sono in corso le trattative per trovare il modo di finanziarlo. Io sono estremamente fiducioso perché sono molti i soggetti che beneficerebbero di questo collegamento ferroviario: l'interporto Vespucci e il porto di Livorno sicuramente, ma anche Regione Toscana e Rfi sono ovviamente molto interessate al progetto, che necessita di un investimento relativamente basso e porterebbe vantaggi a tutti e anche ai cittadini dal punto di vista ambientale. Spero già nelle prossime settimane di avere alcune risposte positive in tal senso».