[25/10/2011] News

Calo drammatico di capodogli delfini e focene per le catture accidentali e l'inquinamento

L'86% di tutte le specie di odontoceti, i cetacei dentati, restano spesso vittime di reti da posta, ciancioli, palangari e reti a strascico, il che si traduce in un tasso di mortalità insostenibilmente alto. Questa terribile realtà risulta da un rapporto, "Odontocetes The Toothed Whales: CMS Technical Series",  pubblicato dalla Convention on the conservation of migratory species of wild animals del Programma Onu per l'ambiente (Unep/Cms) che è una vera e propria enciclopedia delle 72 specie di odontoceti scritta da Boris Culik dell'Università tedesca di Kiel, che presenta la più recenti scoperte scientifiche sulla distribuzione, migrazione, comportamento e minacce a questo sottordine dei cetacei, che comprende capodogli, zifi, focene, narvali e delfini che hanno i denti invece dei fanoni dei misticeti.

La maggior parte di queste specie sono fortemente colpite dalla pesca, anche le specie di cetacei non oggetto di caccia, indirettamente perché nel 2011  la pesca eccessiva delle loro prede è stata identificata come principale minaccia per 13 specie (il 18%) rispetto alle  11 (15%) del 2001. «La mancanza di cibo e gli ulteriori spostamenti forzati per cercare il cibo a causa della pesca eccessiva minacciano ulteriormente queste 13 specie», spiega il rapporto.

Anche se la caccia su scala commerciale è in gran parte finita, molti odontoceti vengono ancora uccisi deliberatamente  o catturati vivi in diverse parti del mondo. 50 specie sono ancora interessate dalla caccia  (il 69%), nel 2001 erano 47 (66%).

Rispetto alla Review of Small Cetaceans  pubblicata da Cms nel 2001, il nuovo rapporto dimostra che lo stato di conservazione degli odontoceti è drammaticamente peggiorato negli ultimi 10 anni. Le attività antropiche interessano sempre di più mari ed oceani, con un impatto crescente sulle specie di cetacei in tutto il pianeta.

La  segretaria esecutiva dell'Unep/Cms, Elizabeth Mrema, «Le maggiori minacce a cui sono di fronte gli odontoceti sono le catture accidentali, le collisioni con le navi il rumore nell'oceano e il cambiamento climatico. Queste minacce hanno bisogno di una regolamentazione internazionale. Il consiglio scientifico del Cms ha proposto una risoluzione sulla pesca con reti da posta da adottare il prossimo mese, chiedendo un intervento immediato da parte della comunità internazionale per migliorare le pratiche di pesca verso la riduzione della morte inutile di tanti mammiferi marini. La raccolta dei dati e le nuove conoscenze scientifiche possono facilitare lo sviluppo e l'attuazione di piani d'azione ai sensi della Convenzione sulle specie migratorie per ridurre le minacce per molte specie di cetacei». 

Secondo Culik «Lo stato di conservazione degli odontoceti è peggiorata drasticamente a partire dal 2001. Le catture accidentali con attrezzi da pesca sono la minaccia predominante per  tutte le specie di balene dentate. Il delfino di fiume Baiji e diverse specie si estingueranno a meno che non ci sia un'azione urgente per mitigare questa minaccia».

Il Cms collabora con le organizzazioni della pesca per identificare le nuove tecniche e le buone pratiche per ridurre le catture accidentali, con l'utilizzo di tipi più selettiva di reti o ami, così come di repellenti e deterrenti acustici per i mammiferi marini nelle reti da pesca, che sono già in distribuzione. Inoltre, dice l'Unep «Anche l'istituzione di aree protette stagionali riduce la cattura accidentale con la pesca».

Ma gli odontoceti soffrono anche per lo scarico di rifiuti e l'inquinamento dell'ambiente marino, con un accumulo di veleni nel loro organismo. L'ingestione di detriti di plastica o gli effetti dell'inquinamento per un crescente cocktail di sostanze chimiche sono stati segnalati per 48 specie. L'ingestione di detriti di plastica e l'ostruzione successiva del tratto digestivo potrebbe essere la causa della morte per fame di diversi cetacei. L'avvelenamento di questi splendidi animali è causato anche dai metalli pesanti e persistenti, come il mercurio e i componenti di alcune vernici antivegetative per le navi, oltre a sostanze chimiche persistenti come  Pcb e Ddt. Questa miscela di veleni e rifiuti nel 2001 minacciava 40 specie (56%), oggi m ne colpisce 48 (66%).

I cetacei si basano sui suoni per comunicare sott'acqua, per navigare e  trovare e catturare le prede. Il rumore prodotto dalle attività antropiche e dalle esplorazioni sismiche,i progetti di costruzione di marina e i sonar militari rappresentano una minaccia crescente per ben 24 specie  (33%) rispetto alle appena due specie individuate nel 2001.

Le collisioni con le navi hanno un grave impatto sui 14 specie, mentre il degrado dell'habitat causato dalla costruzione di dighe e dal prelievo di acqua in fiumi e laghi minaccia 18 specie. Il Baiji, il delfino di fiume cinese che viveva nello Yangtze è ormai probabilmente estinto, dato che nessun esemplare vivente è documentato in natura dal 2002.

La vaquita,  una delle più piccole specie di odontoceti, con soli 150 individui rimasti in natura che vivono nel Golfo del nord della California, si trova ad affrontare lo stesso destino del Baiji. Nel 1997 la sua popolazione era stimata tra 177 e i  1.073 esemplari. Un censimento del  2009 ha rivelato che a causa delle catture accidentali oggi sopravvivono solo da 71 a 430 vaquitas. Nel 2008, la International whaling commission ha detto che questi minuscoli cetacei potrebbero estinguersi entro il 2013.

Sempre nel 2008, altre due specie sono state classificate come in pericolo di estinzione dal Cetacean specialist group  dell'Iucn:  la sottospecie del delfino di Hector della Nuova Zelanda, che attualmente ha una popolazione tra 48 e 252 individui, considerata a rischio di estinzione e in pericolo critico dalla Lista Rossa dell'Iucn;  una sotto-specie del delfino di fiume dell'Asia meridionale, che vive nell'Indo e dei suoi affluenti in Pakistan e in India, che ha una popolazione residuale compresa tra 100 e 1.000 esemplari.

L'Unep/Cms  cerca di reagire a queste crescenti minacce per i cetacei dentati: 37 specie di odontoceti sono elencati nelle appendici della Convenzione e nei quattro accordi regionali mirati conclusi per la loro protezione.

L'imminente decimo Meeting of the Conference of the Parties dovrebbe adottare il Global Programme of Work for Cetaceans  che rafforzerebbe ulteriormente il ruolo dell'Unep/Cms nel sostenere gli sforzi dei Paesi per proteggere questi animali con una attività scientifica forte e con una consulenza ai decisori politici.

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