[25/10/2011] News

Organismi unicellulari giganti scoperti a 6,6 miglia di profondità nella fossa delle Marianne

Gli scienziati avevano  trovato giganteschi organismi unicellulari di circa 10 centimetri, grossi più o meno come un mango, negli abissi più profondi del nostro pianeta, ma una recente esplorazione nella Fossa delle Marianne ha scoperto il più profondo di questi colossi unicellulari, conosciuti come xenophyophores.

Il xenophyophores scoperto a 6,6 miglia sotto la superficie dell'oceano Pacifico straccia il precedente record di quasi due chilometri. I xenophyophores della Fossa delle Marianne sono stati scoperti da  una "dropcams"  sviluppata da Scripps Institution of Oceanography  e da National Geographic, che sono HD cameras  prive di pilota lasciate "cadere" nelle profondità oceaniche per filmare la vita nei più impenetrabili fondali.

Precedenti ricerche hanno dimostrato che i xenophyophores ospitano una serie di organismi pluricellulari, il che significa che la Fossa delle Marianne potrebbe brulicare di vita, probabilmente "aliena" rispetto a quella che siamo abituati a conoscere.

Doug Bartlett, un mocrobiologo della Scripps marine che ha organizzato la Mariana Trench expedition, in un comunicato stampa spiega che «L'identificazione di queste cellule gigantesche in uno dei più profondi ambienti marini del pianeta apre un habitat del tutto nuovo per un ulteriore studio della biodiversità, il potenziale biotecnologico e l'adattamento ad ambiente estremo».

Gli xenophyophores sono le più grandi cellule singole note e sono stati trovati in grande abbondanza sul fondo del mare. Ma data la loro fragilità e le acque profonde in cui vivono, sono incredibilmente difficili da studiare e molto della loro vita resta avvolta nel mistero anche per gli scienziati.

«Dato che sono uno dei pochi taxa che si trovano esclusivamente nelle profondità marine, gi Xenophyophores sono emblematici di quel che offre il mare profondo - dice Lisa Levin, direttrice dello  Scripps Center for Marine Biodiversity and Conservation -  Sono giganti affascinanti altamente adattati a condizioni estreme ma allo stesso tempo sono molto fragili e poco studiati. Questi e molti altri organismi strutturalmente importanti del mare profondo hanno bisogno della nostra gestione, per capire come le attività umane devono svolgersi nelle acque profonde».

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