
[26/10/2011] News
Visto lo stato di emergenza economico-politica che sta vivendo il paese, certe notizie non arrivano sulle prime pagine dei giornali ma sono il segnale dello stato di arretratezza del Belpaese, dove a prevalere sono le solite "categorie forti". La Camera non ha ratificato il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi che ci avrebbe permesso di avvicinarci all'Europa, guardando agli esempi virtuosi messi in pratica nel settore da altri stati del vecchio continente.
«L'Italia si era impegnata a ratificare il protocollo sui trasporti nel 1999, quando il Parlamento aveva siglato la nostra entrata nel trattato alpino, la Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi - ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - eppure ancora oggi restiamo l'unico Paese dell'Ue che si chiama fuori dai tavoli internazionali sui trasporti, e lo facciamo senza avere alcuna strategia che non sia insostenibile sotto il profilo ambientale oltre che ottusa, perché non potremo mai fare nuove autostrade di attraversamento alpino senza la condivisione dei Paesi confinanti, così come non potremo mai decidere in solitudine le grandi scelte di politica industriale e dei trasporti che riguardano lo scambio di merci tra Italia e resto d'Europa, perché le Alpi sono il confine terrestre del nostro Paese».
«Ma forse in materia di geografia i parlamentari che hanno affossato il protocollo sui trasporti si trascinano qualche lacuna dalla formazione scolastica» ha concluso il presidente di Legambiente. Più che una questione di carenze in geografia la mancata ratifica del Protocollo è più probabile che abbia fatto piacere a qualcuno, come riconosce la stessa Legambiente.
«L'ennesimo gesto di acquiescenza verso la lobby degli autotrasportatori, l'unica ad essere sempre beneficiata, anche in tempi di crisi, dalle scelte governative: una lobby che evidentemente teme che il nostro Paese possa intraprendere scelte virtuose simili a quelle dei nostri vicini di Alpi, che da sempre puntano sul trasporto e sulla logistica basata sul ferro. Politiche virtuose che però si bloccano alle Alpi, non per l'impenetrabilità della catena montuosa, ma per le pessime condizioni in cui opera la logistica ferroviaria in Italia» hanno concluso da Legambiente.