[27/10/2011] News

Progetto Fao-Italia per lo sviluppo sostenibile del Bacino del Nilo

Il progetto Fao-Italia "Prodotti informativi per la gestione delle risorse idriche del bacino del Nilo", finanziato dal Governo italiano con 5 milioni di dollari, l'ultimo di tre progetti finanziati nella regione per un totale di 16 milioni di dollari, secondo la Fao «Ha istituito moderni sistemi di monitoraggio idrologico in tutto il bacino del Nilo, ha aiutato le autorità preposte ad armonizzare la raccolta di dati ed ha prodotto una serie di esaurienti indagini sull'impiego delle risorse idriche e sulla produzione agricola». Ma presentando ai governi dei Paesi del Bacino del Nilo i risultati de questo progetto durato 10 anni l'organizzazione dell'Onu ha sottolineato che «L'incremento demografico in atto ed il crescente degrado del bacino del Nilo rischiano di far aumentare fame e povertà nella regione.  Per evitare che questo avvenga è necessaria una pianificazione dello sviluppo più lungimirante e strategica».

Secondo Pasquale Steduto, a capo dell'unità sviluppo e gestione delle risorse idriche della Fao, «Sino adesso non vi sono stati studi sistematici su come vengono utilizzate, o potrebbero essere usate, in agricoltura le acque del Nilo, e sono mancate informazioni chiave che avrebbero consentito quello che noi chiamiamo "una solida contabilità delle risorse idriche". I dati che nell'ambito del progetto si sono acquisiti ed i prodotti informativi che si sono realizzati aiuteranno a colmare queste lacune, e consentiranno ai governi dell'area di trarre il massimo vantaggio dalle risorse del fiume. Per ridurre la pressione sul Nilo occorrerà una maggiore efficienza e produttività dell'uso dell'acqua lungo l'intera catena produttiva, dal campo alla tavola, costruire sistemi agricoli più resistenti al cambiamento climatico e rafforzare il commercio dei prodotti agricoli tra i paesi che condividono il bacino».

Stando al rapporto Fao presentato ad un incontro governativo che si è tenuto oggi a Kigali, in Rwanda,nel 2030 la popolazione del Bacino del Nilo salirà tra il 61 e l'82% rispetto ai circa 200 milioni attuali, intanto «Degrado ambientale, siccità, istituzioni deboli, scarse capacità finanziarie, infrastrutture inadeguate e instabilità sociale cospirano a perpetuare una situazione di povertà nella regione».

Tra gli 11 Paesi del Bacino del Nilo, (Burundi, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo, Rwanda, Sudan, Sud Sudan, Tanzania ed Uganda) alcuni sono tra i più poveri al mondo e tra di loro non mancano le tensioni ed i conflitti per le risorse, a partire dall'utilizzo dell'acqua del Nilo. La studio della Fao sottolinea che «Sebbene le acque del Nilo potrebbero essere una potente leva di sviluppo economico e sociale, l'alto tasso di crescita demografica e la crescente pressione sulla terra e sulle risorse idriche assottigliano le possibilità di invertire questo trend negativo nella regione». 

L'80% delle risorse idriche rinnovabili del Nilo è già utilizzato dall'agricoltura e, secondo il documento, «La possibilità di incrementare l'approvvigionamento d'acqua, per esempio drenando le zone paludose o riducendo l'evaporazione, è estremamente limitata».

Steduto spiega la logica del progetto Fao-Italia: «E` molto importante che le autorità che gestiscono le risorse abbiano informazioni dettagliate per una buona contabilità dell'acqua, e strumenti per la pianificazione che consentano loro di valutare i costi e i benefici delle loro politiche e delle loro scelte di gestione delle risorse. Il progetto "Prodotti informativi per la gestione delle risorse idriche del bacino del Nilo" ha consolidato le informazioni spaziali sull'acqua e sull'agricoltura nella regione; ha fatto una previsione dei bisogni alimentari futuri della regione; uno studio dei vari sistemi agricoli praticati lungo il Nilo ed un'analisi dei possibili scenari futuri per una gestione sostenibile delle risorse idriche e per lo sviluppo agricolo. Inoltre si sono prodotti e distribuiti 18 manuali tecnici su tecniche e tecnologie per la misurazione dell'acqua.  Centinaia di addetti alla gestione delle acque e personale di agenzie agricole hanno ricevuto corsi di formazione, incluso su tecniche di negoziazione. Sono stati acquisiti un'enorme quantità di dati sulle risorse idriche, sul territorio e sull'agricoltura mediante il Sistema di Informazione geografica (SIG).  Dati più accurati hanno consentito la creazione dello Strumento di sostegno decisionale del Nilo (Nile Decision Support Tool -Nile-DST), un software che dà una mappatura dell'intero sistema del Nilo e consente ai pianificatori di valutare i pro e i contro e le conseguenze dei differenti possibili scenari di sviluppo. Contemporaneamente, il progetto ha rafforzato una visione condivisa della gestione delle risorse naturali e di uno sviluppo che sia sostenibile tra i governi che si affacciano sul Nilo.  Solo mediante uno sforzo congiunto dei Paesi rivieraschi si potrà concepire e costruire un futuro sostenibile».

Torna all'archivio