
[04/11/2011] News
L'Unione europea comprende anche 30 territori di oltremare, 9 regioni ultraperiferiche e 21 tra Paesi e territori di oltremare che appartengono a 6 Stati membri: Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo e Spagna, rimasugli di imperi coloniali che si trovano in tutti gli oceani, dalle latitudini tropicali a quelle polari e che ospitano una varietà unica di specie ed ecosistemi di importanza mondiale, molto vulnerabili e sempre più esposti all'impatto dei cambiamenti climatici.
Il programma "Outermost Regions and Overseas Countries and Territories" di Ue ed Iucn è nato per contribuire alla protezione di questa biodiversità, che va dalla raganella gigante di montagna, all'isola che ospita 25 milioni di uccelli, alla foresta tropicale grande come il Portogallo, ed alla sua integrazione nelle strategie di adattamento al cambiamento climatico.
Il Programme on Europe overseas dell'Iucn ha presentato uno studio intitolato "Future Directions for Biodiversity Action in Europe overseas: Outcomes of the Review of the Implementation of the Convention on Biological Diversity" (Prospettive di azione per la biodiversità nerll'oltremare europeo: bilancio della messa in opera della Convenzione sulla diversità biologica), secondo il quale «l'Europa trarrà un grande vantaggio da un'azione nei suoi territori d'oltremare per raggiungere gli obiettivi mondiali stabiliti dalla Convention on biological diversity» (Cbd). A questo riguardo, il Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 ed i suoi 20 Obiettivi di Aichi offrono un quadro solido di lavoro a livello mondiale, ma anche a livello regionale e nazionale».
Il rapporto chiede «Un'azione crescente per proteggere il patrimonio naturale di più di 30 territori e regioni appartenenti all'Unione europea ma situati al di fuori del continente europeo. Questi territori che vanno dai Poli ai tropici ospitano la maggior parte della biodiversità europea e rappresentano un'importanza significativa a livello mondiale. Inoltre, sono essenziali per I mezzi di sussistenza delle popolazioni locali. I legami tra le comunità locali, la biodiversità ed I suoi benefici e gli impatti del cambiamento climatico devono essere riconosciuti al fine di aiutare queste regioni as prosperare».
Dominique Benzaken, coordinatrice del programma Oltremare europeo per l'Iucn ed una degli autori della pubblicazione, sottolinea che «E' essenziale riaggiustare i finanziamenti perché le risorse siano proporzionali all'importanza della biodiversità dei territori dell'oltremare europeo. A livello locale è essenziale far prendere maggiore coscienza degli obblighi mondiali ed accrescere la partecipazione nelle politiche e nei programmi mondiali, europei, nazionali e regionali di protezione della biodiversità»
Il Programme de l'outre-mer européen dell'Iucn, sostenuto dal governo francese, punta a rafforzare le partnership europee in grado di lottare contro la perdita di biodiversità e gli effetti del cambiamento climatico e propone l'attuazione del Message de l'Ile de La Réunion, una serie di azioni concrete per proteggere la biodiversità, le economie e la pluralità dei modi di vivere dei territori d'oltremare europei.
Il rapporto propone delle raccomandazioni per proteggere e gestire sostenibilmente il patrimonio di oltremare dell'Ue e chiede «Una responsabilità condivisa e maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte».
Hans Friederich, direttore Iucn per l'Europa ha detto: «Constatiamo dei progressi notevoli in alcuni settori grazie a delle misure mirate in favore della salvaguardia, come le aree protette. Però, è possibile che grandi parti essenziali della biodiversità mondiale siano sempre minacciate e che il benessere delle comunità locali sia quindi in pericolo. La biodiversità dell'oltremare europeo, internazionalmente riconosciuta, non va a vantaggio solo delle popolazioni locali e delle economie local , ma arricchisce anche l'unione europea con un patrimonio culturale e naturale assolutamente unico».
Per Oliver Hillel, programme officer on sustainable use, tourism and island biodiversity della Cbd, « L'importanza dell'oltremare europeo è assolutamente innegabile: la sua biodiversià ed i servizi che la sua natura offre a tutto il continente; le soluzioni messe in atto sull'utilizzo sostenibile della biodiversità; l'opportunità che offre all'Europa di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Convention on biological diversity. Attraverso i suoi territori di oltremare, l'Europa condivide le sfide e gli interessi di molti Stati insulari e diventa quindi un importante guardiano della biodiversità mondiale. Questo rapporto sarà essenziale per far progredire questa idea e per proporre linee di azione concrete per i decisori europei».