[10/11/2011] News toscana

Qualità dell'aria a Firenze: il (Crtqa) di Arpat fornisce alcuni chiarimenti

Il "Centro regionale per la tutela della qualità dell'aria" (Crtqa) di Arpat, in seguito all'articolo apparso su "La Repubblica" del 9 novembre dal titolo "Il problema smog ridotto soltanto a guerra di numeri", ed in particolare alle considerazioni presenti in merito alla localizzazione delle centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria a Firenze ha fornito alcuni elementi di chiarimento. 

La nuova normativa regionale in cui sono stati adeguati  i sistemi di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente a quanto indicato nel decreto legislativo 155/2010, recepimento della nuova direttiva europea 2008/50/CE. La Direttiva ribadisce la necessità di seguire un'impostazione comune in tutta Europa nella valutazione della qualità dell'aria ambiente, sulla base di criteri comuni di valutazione, anche al fine di garantire che le informazioni raccolte sull'inquinamento atmosferico siano sufficientemente rappresentative e comparabili in tutta l'Unione europea; ai fini della valutazione della qualità dell'aria ambiente viene, quindi, ritenuto essenziale utilizzare criteri comuni in merito al numero, alla tipologia e all'ubicazione delle stazioni di misurazione.

Per il Crtqa questo rappresenta il punto di partenza. «Anche la scelta effettuata nella delibera di Giunta Regionale n. 22 del 17/01/2011 in merito alla tipologia di stazioni da prendere a riferimento per la gestione degli interventi da adottare per garantire la protezione della salute umana limitando il rischio di superamento dei valori limite e la durata degli stessi, risponde ai criteri dettati dalla direttiva 2008/50/CE. Tali stazioni, come indicato dall'Unione europea, sono state scelte in quanto ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ecc.)- hanno spiegato da Arpat- In relazione ai valori limite finalizzati alla protezione della salute umana, all'allegato III della stessa Direttiva viene, infatti, precisato che l'esposizione media della popolazione deve essere valutata attraverso le stazioni di misurazione di fondo nei siti urbani i cui dati sono rappresentativi dell'esposizione della popolazione in generale; in particolare viene specificato che la qualità dell'aria ambiente non deve essere valutata presso le carreggiate delle strade e presso gli spartitraffico, escludendo, di fatto, la possibilità di tenere di conto dei dati di monitoraggio delle stazioni di tipo "traffico"». Inoltre la direttiva specifica che "i punti di campionamento installati devono essere situati in modo da fornire dati sulle aree all'interno di zone ed agglomerati dove si verificano le concentrazioni più elevate alle quali la popolazione può essere esposta ma solo nei casi in cui la popolazione dell'area urbana sia esposta a tali livelli per un periodo significativo in relazione al periodo di mediazione del valore limite (per il PM10, 24 ore)".

Si tratta di questioni tecniche abbastanza complesse ma in sintesi la direttiva ha come obiettivo la riduzione generale delle concentrazioni diffuse dappertutto nelle aree urbane, e quindi rilevate appunto dalle centraline di "fondo", per garantire che ampie fasce della popolazione beneficino di una migliore qualità dell'aria. «Tra le stazioni di fondo attualmente attive nell'area urbana fiorentina (per la stazione di Signa è prevista una nuova collocazione) sono, infatti, distinguibili una stazione di fondo urbano scarsamente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Boboli), una stazione mediamente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Bassi) ed, infine, una stazione di fondo urbano maggiormente influenzata da fonti emissive dirette (FI-Scandicci)- hanno precisato da Arpat- I dati del Pm10 relativi agli ultimi quattro anni (2011-2008) confermano la diversa natura delle tre stazioni; sia la media annuale che il numero di superamenti registrati negli ultimi anni presentano, infatti, valori maggiori nelle stazioni di Bassi e Scandicci rispetto a quella di Boboli, con quelli di Bassi a loro volta sempre inferiori a quelli di Scandicci».  L'allegato 2 della DGRT 22/2011 riporta che gli interventi di contenimento delle emissioni  devono essere attivati al raggiungimento del 15° superamento annuo del valore limite giornaliero del PM10 di una qualsiasi delle centraline urbana di fondo della rete regionale tra quelle riportate in allegato 1 alla stessa delibera. «Si sottolinea che i provvedimenti l'attivazione delle misure di contenimento dell'inquinamento fanno riferimento, sulla base delle normative sopra richiamate, all'intera area urbana fiorentina, quindi le centraline da prendere in considerazione sono tutte quelle di fondo indicate nelle tabelle» hanno concluso dal (Crtqa) di Arpat (vedi tabella). 

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