
[15/11/2011] News toscana
Come era prevedibile, perché preannunciato nei mesi scorsi, la firma avvenuta venerdì 11 novembre in Regione, della lettera d'intenti per la collaborazione tra il Centro di ricerca e alta formazione (Creaf) srl di Prato e il Wenzhou Garment Developement CO che ha visto protagonisti il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il viceministro cinese per la Scienza e la Tecnologia Cao Jianlin, ha riacceso le polemiche.
Gli industriali pratesi e l'amministrazione comunale di Prato (in particolare il sindaco Roberto Cenni) hanno espresso più di una perplessità di merito e si sono sentiti scavalcati dalla Regione e dalla stessa provincia.
«E' il momento del coraggio, non della paura. Il centro di ricerca cino-italiano che avrà sede a Prato deve essere una opportunità prima di tutto per le nostre imprese, sarebbe un errore sbattere la porta prima ancora di avviare la collaborazione» ha sottolineato il presidente della provincia di Prato, Lamberto Gestri, intervenendo nel dibattito. «Ho sempre detto che dobbiamo andare a scoprire le carte e a verificare quali sono i vantaggi per le nostre piccole imprese. La provincia, ora più che mai, è aperta al confronto con tutti, amministrazioni locali e sistema delle imprese. Qualcuno ha parlato di svendita del know how- ha continuato Gestri- ma non c'è niente di tutto questo in quella lettera d'intenti. Certo se, come vogliamo che sia, a Prato nascesse, insieme a un progetto di collaborazione sul fronte della ricerca, anche una testa di ponte della certificazione per le imprese che vogliono esportare sarebbe un vero vantaggio per tutti. La Cina è un mercato difficile e ambito e un accordo di questo tipo è un sostegno concreto per le nostra imprese che vogliono esportare» ha concluso Gestri. Il presidente della provincia ha inoltre ricordato che nel corso dell'ultimo consiglio di amministrazione il presidente di Creaf ha avuto dai soci il via libera per andare avanti.