
[16/11/2011] News toscana
Come riportato ieri da greenreport.it (vedi link), è ormai realtà il decreto a firma (in extremis) dell'ormai ex ministro dello Sviluppo che individua il percorso per la ripartizione percentuale regione per regione della copertura da energie rinnovabili rispetto al totale dell'energia consumata a livello nazionale (da portare dall'8,2% del 2012 al 14,3% del 2020), individuando i vari step con gli anni pari che separano l'ormai prossimo 2012 dal 2020, anno in cui la cosiddetta strategia europea "20-20-20" dovrà arrivare a compimento.
Per quanto riguarda la Regione Toscana, assumendo ormai come dato di partenza quello inerente l'anno 2012, lo stato delle cose parla della necessità di alzare l'asticella da una percentuale del 9,6% per arrivare, nel 2020, a coprire i consumi totali di energia utilizzando per almeno il 16,5% fonti rinnovabili, dato traducibile in 1.555 ktep sul consumo lordo di energia stimato.
Nell'ormai da tempo adottato Piano di indirizzo energetico regionale (Pier), che contestualizza i propri indirizzi inserendosi proprio nell'ottica della "data traguardo" del 2020, viene stimata ad inizio del prossimo decennio una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a 933 ktep, ai quali aggiungere i 455 ktep di energia termica proveniente da Fer, per una somma prevista già pari a 1.378 ktep.
Più recentemente sono state presentate le linee guida del Piano ambientale ed energetico regionale (Paer), che «conterrà obiettivi e strategie per razionalizzare e ridurre i consumi energetici ed aumentare la percentuale di energia proveniente da fonte rinnovabile» come riportato dall'assessore regionale all'ambiente e all'energia, Annarita Bramerini.
Nel Piano si rimarca la posizione predominante della geotermia tra le fonti energetiche rinnovabili della Toscana, sottolineando come già rappresenti l'82,2% della produzione di energia elettrica da Fer in Toscana, che - nel 2009 - a sua volta rappresenta il 37,4% del totale di energia elettrica prodotta in Toscana.
Ricordando quanto esplicitato tra le premesse contenute nel Pier, la sostenibilità del sistema energetico regionale è «intesa nelle sue più ampie declinazioni, da quella ambientale, a quella sociale, a quella economica. Tali azioni tengono conto sia della compatibilità con le esigenze proprie dell'ambiente sia della salvaguardia delle caratteristiche socio economiche del territorio e del complesso di tipicità culturali che lo connotano. La sostenibilità è, pertanto, l'elemento paradigmatico entro cui si collocano e si sviluppano gli interventi attuativi delle scelte di politica energetica della Regione Toscana».
La sostenibilità, dunque, come bussola. Sostenibilità toscana che, indipendentemente dagli obiettivi posti dalla Regione nel rispetto del traguardo europeo "20-20-20", necessita di un guida concreta a livello nazionale, anche (e non solo) di pianificazione energetica. In un contesto globalizzato e dalla complessità intrinseca, è inderogabile per ogni livello politico il sobbarcarsi del livello sussidiario di responsabilità che gli è proprio.
Se il Piano di indirizzo energetico regionale è ormai realtà consolidata per la Toscana, un qualsivoglia piano energetico nazionale ha consistenza ectoplasmatica. La promessa agostana dell'ormai ex-ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, è prevedibilmente e da tempo caduta nel vuoto, e neanche della «prima bozza (attesa per il 15 settembre passato, ndr) della nuova strategia energetica nazionale, che vogliamo presentare al paese e all'Europa, nella seconda metà di novembre» non è arrivata la benché minima traccia.
Al nuovo ministro dello Sviluppo sollecitiamo dunque la necessità di progettare e definire un quadro normativo e d'indirizzo a livello nazionale, di cui anche la Regione Toscana possa ovviamente avvantaggiarsi, per muovere insieme verso un futuro sempre più prossimo e necessariamente sostenibile: un percorso ed una sfida che necessita delle potenzialità d'insieme di una strategia condivisa per Paese integro, unito e coerente nei principi come nelle intenzioni e le linee guida.