
[17/11/2011] News
La Commissione europea rivede l'elenco dei settori e dei sottosettori ritenuti esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. E aggiunge all'elenco alcuni settori o sottosettori - come il settore della fabbricazione di mattoni e tegole, quello della produzione di sale, di pasta di cacao (tranne quella con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti), di burro, di grasso e olio di cacao e di cacao in polvere - che non sono stati analizzati integralmente o per i quali i dati erano limitati o di qualità insufficiente nel 2010.
Con una nuova decisione, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi, la Commissione modifica le precedenti decisioni del 2010 (quella che prevede l'elenco dei settori e dei sottosettori) e del 2011 (quella che stabilisce norme transitorie per l'insieme dell'Unione ai fini dell'armonizzazione delle procedure di assegnazione gratuita delle quote di emissioni). E lo fa in conformità della direttiva 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra. Infatti, in virtù del disposto, ogni anno la Commissione può aggiungere all'elenco dei settori e sottosettori un settore o un sottosettore ritenuto esposto a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio sulla base di una relazione analitica.
Per determinare i settori o i sottosettori ritenuti esposti a tale rischio, la Commissione valuta, a livello dell'Unione, in quale misura il settore o il sottosettore interessato, al pertinente livello di disaggregazione, sia in grado di trasferire il costo diretto delle quote necessarie e i costi indiretti derivanti dall'aumento dei prezzi dell'energia elettrica sui prezzi dei prodotti, senza che ciò comporti la perdita di una quota importante di mercato a vantaggio di impianti meno efficienti in termini di emissioni di carbonio al di fuori del territorio dell'Unione. Tali valutazioni devono essere basate sul prezzo medio del carbonio calcolato in funzione della valutazione dell'impatto della Commissione che accompagna il pacchetto di misure di attuazione degli obiettivi dell'Unione sui cambiamenti climatici e le energie rinnovabili per il 2020 e, se disponibili, sui dati relativi agli scambi commerciali, alla produzione e al valore aggiunto degli ultimi tre anni per ciascun settore o sottosettore.
E proprio sulla base dell'impatto combinato di tali fattori, il settore "Fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l'edilizia in terracotta" viene considerato come esposto ad un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
L'esame qualitativo del 2010 ha evidenziato che il mercato presenta caratteristiche problematiche, quali l'intensificarsi degli scambi commerciali e, in particolare, una tendenza sempre più forte a importare dai paesi produttori a basso costo, una concorrenza internazionale sempre maggiore, una parte significativa della produzione dell'Unione a carico di piccole e medie imprese e margini di profitto modesti negli anni sottoposti a valutazione rispetto al costo aggiuntivo della CO2, situazione che limita la capacità degli impianti di investire per ridurre le emissioni.
Inoltre, l'individuazione di nuovi impianti repertoriati nel "Catalogo indipendente comunitario delle operazioni (Citl)", utilizzato come base fondamentale per calcolare il costo diretto delle quote, ha permesso di includere anche il settore "Produzione di sale" nell'elenco dei settori o sottosettori ritenuti esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.