
[17/11/2011] News
Poi la veloce retromarcia: «Una questione già risolta in modo chiaro con il referendum»
In una delle sue prime uscite pubbliche da ministro dell'ambiente Corrado Clini oggi a Radio Anch'io ha detto: «Il vero tema è integrare le politiche ambientali con tutte le politiche degli altri dicasteri, e mi auguro che il nuovo governo riesca a farlo. Probabilmente lo farà meglio di quanto non sia accaduto prima perché nel governo Monti non ci sono conflitti di competenza politica che forse limitavano le capacità del governo precedente».
Dette già ieri tutte le nostre perplessità sulla sua nomina, queste parole a noi suonano familiari e condivisibili. Certo bisogna vedere che cosa si intenda. Se l'idea è quella che ogni scelta che il governo intende fare, la porta avanti con il criterio direttore della sostenibilità, allora possiamo far suonare campane a festa.
Se invece è l'esatto opposto, come temono o meglio danno per certo alcuni ambientalisti, ovvero che con questa frase l'ambiente diventa lo zerbino e il lasciapassare del ministero dello sviluppo economico, allora la cosa è preoccupante. In questa fase vogliamo guardare in positivo e quindi speriamo davvero che quando il neo ministro Passera ha detto "Sviluppo sostenibile e occupazione" come parole chiave intendesse la prima opzione da noi accennata.
«Le politiche ambientali - ha sempre detto Clini - dovranno integrarsi maggiormente con quelle energetiche, del trasporto e delle infrastrutture per raggiungere l'obiettivo della riduzione delle emissioni». In questo senso ci vorrà una grossa discontinuità con quanto fatto non tanto dal precedente ministro Prestigiacamo, ma dal precedente governo, che nulla ha speso in termini di efficienza energetica e di mobilità sostenibile (vedi greenreport di ieri). Secondo il ministro l'agenda del dicastero di via Cristoforo Colombo è ''stretta'', soprattutto per via delle direttive Ue da recepire.
«Il nostro Paese, a differenza degli altri partner europei, ha un'agenda ambientale molto stretta e sarà difficile rispettare i tempi degli obiettivi richiesti dalla Ue». Ha continuato il neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che così pare mettere le mani avanti su possibili nuovi accordi al rilancio sulle quote di emissioni.
«Tutte le nostre politiche dei trasporti - ha aggiunto l'ex direttore generale del dicastero - debbono essere meno inquinanti e anche le politiche per le infrastrutture debbono porsi questo obiettivo» e su questo non si può non essere d'accordo...Nessun annuncio, almeno fino ad oggi, sui rifiuti, vedremo nei prossimi giorni come affronterà il tema che è tra i più impegnativi.
Per il Wwf "Aver individuato l'obiettivo primario delle politiche ambientali del Governo nel taglio delle emissioni di gas serra - da raggiungere mettendo insieme politiche in campo energetico, dei trasporti e delle infrastrutture - è stato senz'altro un buon esordio per il neoministro all'Ambiente, Corrado Clini, che così facendo pone il clima, come il Wwf Italia, in cima alla propria lista delle priorità programmatiche del Governo. Ci auguriamo che il ministro Clini vorrà giocare un ruolo altrettanto positivo nel contesto europeo, anche per permettere che la conferenza sul clima di Durban, che si apre tra 10 giorni, sia un successo».
Il Wwf Italia sollecita inoltre i neo ministri all'Ambiente, Corrado Clini, e il neo ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Mario Catania, con una propria agenda degli impegni in 10 punti per riqualificare ambiente e territorio che costituiscano un promemoria di priorità programmatiche per il Governo Monti affinché si realizzi una chiara inversione di tendenza rispetto all'eredità "in rosso" delle politiche ambientali lasciata dal passato Governo.
Ma il lupo perde il pelo ma non il vizio e, da un certo punto di vista coerentemente con se stesso, a Radio 2 Corrado Clini nel pomeriggio ha detto: «Il ritorno al nucleare è un'opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Però di base la tecnologia nucleare rimane ancora, a livello globale, una delle tecnologie chiave. Quindi sì a certe condizioni».
E Bonelli (Verdi) non ha mancato di rispondergli: «Dispiace dover essere noi a ricordare al neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che lo scorso 12 e 13 di giugno 27 milioni di italiani attraverso un referendum hanno detto no al ritorno del nucleare in Italia. Si tratta di una espressione chiara ed inequivocabile, espressa attraverso un istituto costituzionale che non può essere né ignorato né aggirato. Se in materia energetica il neo ministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito 'nucleare sì' o 'nucleare No' si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni.
Invitiamo il ministro Clini a dedicarsi ad un Piano nazionale per l'efficienza ed il risparmio energetico e per riparare ai danni prodotti dal decreto Romani sul Conto energia che hanno affossato il settore delle energie rinnovabili in cui l'Italia deve essere protagonista - prosegue Bonelli -. Quanto al nucleare non c'è davvero nulla su cui riflettere visto che 27 milioni di italiani lo hanno bocciato senza appello».
Bonelli poi aggiunge «Chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Monti se le posizioni espresse oggi dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini sono le posizioni del Governo. Si tratta di una domanda a cui è necessario avere una risposta prima di dare qualsiasi giudizio sul nuovo governo. Il ministro dell'Ambiente Clini in poche ore si è detto possibilista sul nucleare e ha aperto agli Ogm in Italia venendo meno al principio di precauzione che ha sempre contraddistinto le politiche agricole italiane nei confronti degli organismi geneticamente modificati.
Sono queste questioni dirimenti per qualsiasi giudizio sul governo che si è appena insediato - conclude Bonelli -. Sul nucleare il giudizio del popolo italiano è stato espresso attraverso uno strumento costituzionale di democrazia diretta come il referendum: più della metà degli italiani non sono rappresentati dalla posizione del ministro Clini sul nucleare, contro il quale si sono espressi, con un voto, 27 milioni di cittadini».
«Il nuovo Ministro dell'ambiente Corrado Clini si presenta male: a parte ogni considerazione sul declino del nucleare in tutto il mondo, il nuovo Ministro dovrebbe ricordarsi che su questo tema è appena stato tenuto un referendum che ha bocciato l'ipotesi nucleare a larghissima maggioranza» questo il commento di Giuseppe Onufrio, direttore Esecutivo di Greenpeace Italia in relazione alle dichiarazioni del Ministro sul nucleare.
«Se Clini pensa di riproporre soluzioni vecchie e pericolose, compresi gli OGM che gli italiani rifiutano quanto il nucleare, e se continuerà ad ostacolare come ha fatto in questi anni una politica di salvaguardia del clima, confermerà che questo governo ripercorre la stessa ottusa politica del passato.»