[18/11/2011] News

L'Iaea approva una mozione "di compromesso" sull'Iran


Il Board of Governors dell'Internationala atomic energy a gency (Iaea) ha approvato il progetto di risoluzione sul nucleare iraniano presentato dal G5+1 (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania).

La risoluzione apporovata con 32 voti a favore, un'astensione e 2 contrari, esprime viva inquietudine sul dossier nucleare iraniano e invita pressantemente il regime di Teheran ad «Aprire senza restrizioni» i suoi impianti nucleari agli ispettori dell'Iaea e invita l'Iran a «Rispettare pienamente e senza ritardi i suoi obblighi legati alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza».

Il documento del G5+ 1 non fissa date e prevede una regolamentazione diplomatica del problema nucleare iraniano (escludendo così un attacco militare minacciato da Israele) ed ha subito ricevuto il sostegno di Italia, Giappone, Australia, Belgio, Bulgaria, Ungheria, Canad, Olanda, Portogallo, Singapore, Repubblica Ceca e Svezia. Il nuovo ministro degli esteri italiano, l'ambasciatore Giulio Terzi ha espresso «Pieno sostegno e condivisione dei contenuti della risoluzione. Siamo fortemente preoccupati per gli sviluppi del programma nucleare iraniano e per i suoi effetti destabilizzanti sul piano internazionale. L'Italia ha sempre sostenuto le iniziative di dialogo dell'Unione Europea con l'Iran e a tali iniziative ha offerto il proprio rilevante e costruttivo contributo. E' d'altra parte giunto il momento di intensificare la pressione sull'Iran anche con ulteriori misure di carattere sanzionatorio, per indurlo ad un comportamento costruttivo con la comunità internazionale».

E' stato quindi preso sul serio il rapporto dell'Iaea che non esclude che l'Iran possa costruire un'arma nucleare, anche se russi e cinesi hanno detto che si basava su dati vecchi forniti dai servizi segreti stranieri.

Infatti i russi sottolineano che «La risoluzione adottata non è però di natura che possa soddisfare coloro che, in Occidente ed in Israele, speravano che suscitasse un'azione internazionale concertata per ricondurre l'Iran sulla strada dritta».
L'ambasciatore Iraniano all'Ia ea, Ali Soltanieh, ha risposto che «La risoluzione rafforza ancora di più la determinazione di Teheran ad andare avanti. Non solo, visti i timori di Vienna al momento nessuna missione dell'Aiea sarà ora accettata in Iran». Soltanieh ha protestato ufficialmente con il direttore dell'Iaea Yukiya Amano. Secondo l'IRIB, nella lettera vengono espressi «Sgomento e stupore per il fatto che l'Iaea, come massimo organo scientifico mondiale in materia di nucleare e come casa degli scienziati nucleari del mondo intero, non abbia condannato l'assassinio, negli ultimi anni, di alcuni scienziati nucleari iraniani.

La mancata condanna da parte dell'organizzazione diretta dal giapponese Amano, definito filo-americano, per gli iraniani «Solleva chiaramente delle domande sull'imparzialità della sua gestione in un momento in cui Amano è già criticato per il suo ultimo rapporto sull'Iran, che secondo gli esperti è completamente distante dalla tradizione dell'Iaea e degli enti Onu». perché come scrive Soltanieh, «La pubblicazione dei nomi degli scienziati nucleari iraniani mette a rischio la loro vita: sono diventati obiettivi dei gruppi terroristi così come dell'intelligence del regime israeliano e americana».

La radio iraniana Irib riportava oggi le parole dette dal capo del Pentagono, Leon Panetta, alla vigilia di colloqui con il ministro della difesa israeliano Ehud Barak: «Un attacco contro l'Iran potrebbe danneggiare l'economia mondiale. Gli Stati Uniti intendono piuttosto portare avanti nei confronti dell'Iran un'azione basata su pressioni diplomatiche e sanzioni. Un attacco porterebbe a conseguenze economiche che avrebbero un impatto non solo sulla nostra economia ma sull'economia mondiale».

Torna all'archivio