[28/11/2011] News

Accordo "storico" Ue - Repubblica Centrafricana contro l'importazione di legname illegale

Oggi l'Unione europea e la Repubblica centrafricana hanno firmato una accordo di partnership volontaria (Apv) che prevede che «Tutti prodotti di legname spediti dalla Repubblica Centrafricana verso l'Unione europea dovranno essere accompagnati, entro il 2014, da una licenza che certifichi la loro origine legale».

La Commissione europea sottolinea che «Grazie a quest'accordo, i consumatori europei hanno così l'assicurazione che i prodotti di legno importati dalla Repubblica Centrafricana, tra i quali i mobili e i residui utilizzati come biocarburanti, sono di origine legale. L'accordo è il frutto di un'affermata volontà comune mirante ad eradicare lo sfruttamento illegale delle foreste e a rafforzare la trasparenza nel commercio di legname. Garantirà non solamente la legalità delle esportazioni di legname, ma incoraggerà anche la gestione sostenibile delle foreste centrafricane».

L'accordo prevede la collaborazione con imprese dell'industria forestale e del legname e associazioni ed Ong locali e la Repubblica centrafricana ha assicurato che intende «Mettere in piedi un sistema nazionale che garantisca la conformità legale della produzione di legname e che copra tutti i prodotti di legno destinati all'Ue, così come quelli venduti sul mercato nazionale ed i mercati non-Ue»,

L'Ue da parte sua «Garantirà il libero accesso ai suoi mercati per tutti i prodotti di legname provenienti dalla Repubblica Centrafricana» e assicura che «Questo rafforzamento dei sistemi di controlli permetterà anche asl Paese di mettere fine alla deforestazione illegale ed al degrado dell'ambiente che contribuiscono al cambiamento climatico».

Dopo Ghana, Camerun, Congo e Liberia, la Repubblica Centrafricana è il quinto Paese a firmare con l'Ue un una accordo di Partnership volontaria Flegt (Forest Law Enforcement, Governance and Trade). L'accordo è sicuramente una buona cosa, ma forse l'Ue è un po' troppo ottimista rispetto alla possibilità di controllare davvero i traffici che avvengono nella Repubblica Centrafricana, uno Stato debolissimo (ed inesistente in alcune aree forestali) che di fatto è un protettorato francese e retto dall'indipendenza da governi fantoccio o folli come quello dell'imperatore Bokassa, che sopravvivono svendendo le risorse naturali.

Secondo il commissario Ue allo sviluppo, Andris Piebalgs, «L'accordo firmato oggi costituirà per la Repubblica Centrafricana un grande progresso sulla via del miglioramento del quadro giuridico e commerciale che regge il settore del legname. Contribuisce così direttamente alla lotta contro la povertà grazie al sostegno dato al settore del legname, che è il primo datore di lavoro privato del Paese». Con il 31% del Paese coperto da foreste tropicali le attività forestali costituiscono la terza voce per importanza del Pil (4%) della Repubblica Centrafricana e la seconda fonte di entrate da esportazione del bilancio dello Stato (40%).

Il Centrafrica, senza sbocchi al mare, è il ventiduesimo Paese più povero del mondo, con il 62% della sua popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di 1,25 dollari al giorno. I traffici di materie prime sono spesso controllati da gruppi armati che trafficano con i Paesi confinanti e le materie prime saccheggiate in Centrafrica spesso risultano provenienti da altri Paesi molto problematici, in quanto a controlli e traffici illegali, come Repubblica democratica del Congo, Sudan e Sud Sudan, Ciad, Camerun e Congo.

Questo accordo che l'Ue definisce "storico" dovrebbe permettere di proteggere le foreste tropicali della Repubblica Centrafricana e di salvaguardare i posti di lavoro. In un comunicato la Commissione Ue spiega che «Circa 1,8 milioni di ettari, su un totale di 3,6 milioni, di foreste tropicali sono oggi sfruttate commercialmente da 11 imprese. Aumentando la conformità legale in diversi settori, tra cui quello socioeconomico, l'accordo migliorerà anche lo sviluppo delle popolazioni.

Concretamente, grazie al sistema di garanzia della legalità, le autorità centrafricane potranno controllare più efficacemente le entrate fiscali e far rispettare meglio il diritto del lavoro. Inoltre, un controllore indipendente sarà assunto per verificare il buon funzionamento del sistema.

Il ministro centrafricano delle foreste, acque, pesca, caccia ed ambiente, Emmanuel Bizot, ha detto: «Siamo felici di firmare questo accordo di Partnership volontaria perché simbolizza l'impegno dell'Unione europea e della Repubblica Centrafricana in vista di una gestione sostenibile delle foreste e del loro governo. Si tratta di un importante aspetto della lotta contro il cambiamento climatico, senza contare che dinamizzerà il commercio e migliorerà così i mezzi di sussistenza delle popolazioni che vivono in ambiente forestale, grazie allo sviluppo dei servizi ambientali».

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