
[29/11/2011] News
Anche il neo-ministro dell'ambiente italiano, Corrado Clini, parteciperà alla diciassettesima conferenza della Parti dell'United Nation frame work convention on climate change (Cop17 Unfccc) di Durban e nella città sudafricana c'è anche un team di esperti in negoziati di Greenpeace che seguirà l'evolversi della discussione e porterà avanti le richieste dell'associazione a livello internazionale.
Intanto Greenpeace Italia invita a mandare via e-mail una cartolina a Clini sul caos climatico per sollecitarlo a prendere una posizione decisa alla Cop17 di Durban, guardando soprattutto ai recenti disastri "innaturali", alle alluvioni che hanno travolto l'Italia dalle % Terre a Genova, dall'Elba alla Sicilia.
Il testo dell'appello è brevissimo: «On. ministro dell'Ambiente apprendo con piacere che parteciperà alla conferenza Onu sul clima a Durban, in Sud Africa, dal 28 novembre al 9 dicembre. L'aumento dei fenomeni climatici estremi, come le tragiche alluvioni a Genova, Roma e Messina sono chiari segnali che anche noi siamo vittime dei cambiamenti climatici. Per questo motivo a Durban le chiedo di assumere una posizione forte e ambiziosa per la salvaguardia del clima e per il rinnovo del protocollo di Kyoto».
Greenpeace nell'appello a firmare ed inviare la cartolina elettronica al ministro dell'ambiente si rivolge ad ogni italiano: «Se vuoi che l'Italia abbia una posizione forte e ambiziosa per la salvaguardia del clima e per il rinnovo del protocollo di Kyoto, manda ora al Ministro una cartolina dal caos climatico. Abbiamo solo due possibilità: abituarci agli eventi atmosferici estremi o chiedere ai politici un impegno concreto contro le emissioni di gas serra».
Gli ambientalisti tracciano un sintetico quadro della situazione climatica italiana e delle politiche sul tema del nostro Paese: «I cambiamenti climatici stanno avendo un impatto sempre più evidente nel nostro Paese: la desertificazione del Meridione, il ritirarsi dei ghiacciai di montagna, lo slittamento dei cicli agricoli e l'intensificarsi della frequenza di eventi meteorologici estremi quali alluvioni, temperature estremamente alte d'estate o basse d'inverno. Negli ultimi cento anni le temperature medie in Italia sono aumentate di 1.3 gradi centigradi rispetto al periodo di riferimento: più della media mondiale (circa 0.8 gradi centigradi). Il fenomeno ha avuto un'accelerazione negli ultimi decenni con i primi dieci anni più caldi, dal 1800 ad oggi, tutti successivi al 1990, e di questi sei su dieci sono successivi al duemila. L'Italia ha da troppo tempo una posizione di retroguardia rispetto agli altri Paesi europei e si è sempre opposta, in sede internazionale, all'adozione di leggi e politiche più ambiziose sul clima. Ora il Ministro Clini ha l'occasione di voltare pagina rispetto ai governi precedenti: ascoltare i cittadini, non le multinazionali, e contribuire al raggiungimento di accordi internazionali per la salvaguardia del clima».