
[30/11/2011] News
Secondo per minore estensione della banchisa artica
Il "provisional annual World meteorological organization Statement on the Status of the Global Climate", presentato dalla Wmo alla Cop17 Unfccc di Durban, lascia poco spazio all'immaginazione eco-scettica: «Nel 2011, la temperatura media sulla superficie del globo è attualmente la decima più elevata mai registrata ed è superiore a tutte quelle registrate durante gli anni precedenti corrispondenti ad episodi da La Niña, che si traducono normalmente in un relativo raffreddamento. Inoltre, i 13 anni più caldi fanno tutti parte dei 15 ultimi anni seguiti al 1997. Quanto alla banchisa artica, nel 2011 presenta la seconda più bassa estensione ed il più basso volume mai osservati».
Il segretario generale della Wmo. Michel Jarraud, ha detto presentando i dati a Durban: «Il nostro ruolo è quello di diffondere le conoscenze scientifiche che informano l'azione dei decision makers. La nostra scienza è affidabile e dimostra senza ambiguità che il clima mondiale si riscalda e che questo riscaldamento è dovuto alle attività umane. Le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto nuovi picchi e si avvicinano molto rapidamente a livelli corrispondenti ad un aumento da 2 a 2,4° C della temperatura media sulla superficie del pianeta, la quale potrebbe comportare, secondo gli scienziati, dei cambiamenti radicali ed irreversibili del nostro pianeta, della biosfera e degli oceani».
Secondo il provisional statement della Wmo «Le temperature medie combinate dell'aria e della superficie del mare e delle terre emerse, per il periodo compreso tra gennaio ed ottobre 2011, presenta un'anomalia positiva stimata in 0,41° C ± 0,11°C (0,74° F ± 0,20° F) in rapporto alla media annuale di 14,00° C (57,2° F) per il periodo 1961-1990. Il 2011 si classifica quindi al decimo posto ex aequo degli anni più caldi dal'inizio dei rilevamenti nel 1850. La temperatura media del decennio 2002-2011, superiore di 0,46°C alla media a lungo termine, è la più elevata constatata, così come per il decennio 2001-2010».
Eppure nel 2011 il clima mondiale è stato fortemente influenzato da un forte episodio de La Niña, che si è sviluppata nel Pacifico tropicale nel secondo semestre del 2010, persistendo fin o a maggio 2011. Il Wmo spiega che «Questo fenomeno, uno dei più intensi degli ultimi 60 anni, è stato associato a degli episodi di siccità in Africa orientale, nelle isole della parte centrale del Pacifico equatoriale, nel sud degli Stati Uniti d'America e ad inondazioni in Africa australe, nell'est dell'Australia e in Asia del sud. Gli anni "a forte Niña" accusano in generale un deficit termico da 0,10 a 0,15° C in rapporto agli anni che li precedono o che li seguono. Il 2011 non ha derogato alla regola, con una temperatura media alla superficie del globo inferiore a quella del 2010, però molto superiore a quella degli anni da Niña moderata a forte più recenti, cioè il 2008 (+0,36° C), 2000 (+0,27° C) e 1989 (+0,12° C). Delle condizioni caratteristiche di un'anomalia de La Niña poco marcata sono ricomparse in queste ultime settimane, ma non hanno ancora raggiunto l'intensità delle condizioni osservate a fine 2010 ed inizio 2011».
Nel 2011 le temperature dell'aria rilevate sulla superficie delle terre emerse sono state superiori alla media a lungo termine nella maggior parte delle regioni del mondo. Le anomalie termiche sono state più marcate in Russia, soprattutto nel nord del più grande Paese del pianeta, dove, in alcune aree, le temperature tra gennaio ed ottobre sono state superiori di circa 4° C alla media.
La banchisa artica ha raggiunto il suo minimo stagionale il 9 settembre, con un'estensione di 4,33 milioni di km2, cioè il 35% in meno della media del periodo 1979-2000. Il rapporto Wmo evidenzia che «Se questa estensione resta ugualmente superiore al minimo record osservato nel 2007, bisogna però notare che, a differenza del 2007, i passaggi a Nord-Ovest ed a Nord-Est sono stati in alcuni momenti liberi dal ghiaccio durante l'estate 2011. Quanto al volume della banchisa, ha raggiunto un nuovo minimo record stimato in 4.200 Km cubi, il precedente minimo record di 4 580 km3 data dal 2010. Le temperature superiori alla media registrate nella maggior parte delle regioni polari artiche hanno coinciso con il più basso volume della banchisa e la sua seconda più bassa estensione minima mai osservata».
Il rapporto Wmo segnala alcuni casi più preoccupanti: grave siccità seguita da inondazioni in Africa orientale; Gravi inondazioni nell'Asia del Sud-Est, in Pakistan, in America centrale e in America del Sud; inondazione più mortale mai osservata, unita a colate di fango, in Brasile; un anno di eventi meteorologici estremi negli Usa; inizio di anno secco in Europa ed in Cina orientale; attività ciclonica sempre inferiore al normale.