
[05/12/2011] News toscana
Tra un anno l'Ato Sud potrebbe avere il gestore unico per i il sistema integrato dei rifiuti per 103 comuni distribuiti sulle tre province di Arezzo, Siena e Grosseto. Questi, infatti, i tempi previsti dall'Autorità di ambito che ha inviato il 2 dicembre la lettera d'invito ai tre concorrenti che si sono qualificati per la selezione a gestore unico: Progetto6 (il raggruppamento che parte dalla gran parte dei gestori attualmente presenti nelle tre province assieme al sistema imprenditoriale già operante in Toscana nella chiusura del ciclo), Hera SpAe il raggruppamento tra Iren e TekneKo srl.
Circa quattro mesi per la presentazione dei progetti, almeno due per la commissione che dovrà giudicarli e, infine, sei mesi per le fasi di passaggio al nuovo gestore del personale, dei mezzi e delle proprietà ad oggi in carico agli attuali gestori.
Se i tempi saranno rispettati dal 1 gennaio del 2013 l'Ato Toscana Sud avrà completato il suo percorso e avrà portato a termine - unico in Toscana- quanto previsto dalla legge Regionale 61/2007. Cioè la razionalizzazione gestionale e l'avvio della gestione integrata d'area vasta del ciclo dei rifiuti su un territorio che conta circa 850mila abitanti.
Il servizio che viene messo a gara per un tempo di venti anni, dovrà essere razionalizzato, ottimizzato e portato a livello industriale, mantenendo al tempo stesso le peculiarità dei territori e una garanzia di efficienza e di qualità che non potrà discostarsi da quanto previsto da una carta di servizio base, che l'Ato ha concordato con i le associazioni dei consumatori, se non in termini di miglioramento.
A base di gara come elemento di trasparenza sia per gli amministratori che per gli utenti sono stati individuati degli indici prestazionali per ogni tipologia di servizio. «Stante la complessità e la disomogeneità del nostro territorio- si dice in una nota dell'Ato Sud - è stato cercato un minimo comune denominatore che non fosse penalizzante per nessuna zona». Anche in questo caso, come per la qualità del servizio, «i partecipanti alla gara dovranno fare un'offerta migliorativa rispetto al limite individuato».
Il nuovo gestore dovrà inoltre realizzare gli impianti ancora mancanti per garantire l'autosufficienza e il rispetto di quanto previsto nella pianificazione straordinaria che deriva dalla rimodulazione dei piani delle tre province che fanno parte dell'Ato.
Si chiede quindi al nuovo gestore di costruire e gestire, in regime di concessione (ovvero con mantenimento della proprietà pubblica degli impianti stessi, che torneranno al sistema dei comuni alla scadenza della concessione) il nuovo impianto di incenerimento di Arezzo, un impianto di digestione anaerobica a Terranuova Bracciolini e completare il sistema delle stazioni ecologiche e dei centri di raccolta (un centinaio circa) ancora mancanti sul territorio.
Tradotto in termini economici, il complesso della gara ha un valore a base d'asta pari a poco meno di 130 milioni di euro di fatturato con un fabbisogno finanziario per investimenti nella sola impiantistica di circa 110 milioni di euro.