[06/12/2011] News toscana

Consumi di Natale in Toscana: stazionari, ma non è detto sia un male per l’ambiente…

Vedremo nei prossimi giorni se il testo della manovra proposta dal Governo Monti subirà alcune modifiche, che comunque non saranno tali da far tornare l'ottimismo ai cittadini italiani che si apprestano a passare un Natale in recessione, già in corso, almeno  secondo le stime dell'Ufficio studi di Confcommercio.

Festività sottotono ma non molto diverse da quelle degli ultimi anni secondo il 90% del campione preso in esame dall'associazione dei commercianti e in Toscana le previsioni sono  risultate più o meno in linea con la media nazionale. Il 75% dei consumatori e l'80 per cento dei negozianti si attende un Natale dello stesso tenore di quello del 2010 anche se l'attenzione al portafoglio è aumentata per quasi il 90% dei cittadini toscani, che ha dichiarato di prepararsi a un Natale un po' più frugale e di non abbandonarsi a eccessi in regali generosi e pranzi luculliani. Il dato nuovo che emerge dalla ricerca è che per la prima volta, in Toscana come nel resto del Paese, si compreranno meno regali tecnologici, e anche i capi di abbigliamento che fino al 2010 restavano tra i doni utili preferiti dalle famiglie di reddito medio e medio basso, subiranno quest'anno una riduzione negli acquisti. Secondo la previsione di Confcommercio Toscana ci sarà una flessione anche nella vendita di libri, cd e dvd e dell'editoria in genere, mentre è aumento il numero di toscani che acquisterà un regalo su Internet (15 per cento).

«Lo studio nazionale e la nostra rielaborazione regionale - ha dichiarato Andrea Nardin, direttore regionale Confcommercio - non lascia dubbi: le famiglie toscane sono in difficoltà. La fiducia di consumatori e commercianti si fa ancora sentire, ma negli ultimi mesi l'Ufficio studi Confcommercio ha registrato un grave calo dei consumi, che purtroppo non verranno favoriti dalle pur necessarie misure governative. Auspichiamo che vengano decisi prestissimo anche i dovuti interventi per la crescita, per scongiurare urgentemente la recessione dietro l'angolo». Alcune considerazioni sui numeri forniti dallo studio. Una riguarda la previsione della riduzione degli acquisti tecnologici. Se questo dato venisse confermato dovrebbe alla fine essere stato compensato dall'impennata di acquisti di televisioni e decoder (che fanno parte del settore) a causa del passaggio al digitale. Questo almeno a giudicare dagli scaffali vuoti dei grandi punti di distribuzione e da alcuni cassonetti  pieni di vecchie TV, che tra l'altro sono a testimoniare che non si è fatto molto per indirizzare, informare e facilitare i cittadini ad un corretto conferimento di questo tipo particolare di rifiuti.

Per quanto riguarda le misure per la crescita invocate da Confcommercio, sono necessarie ma dipende a quale crescita sono finalizzate. Noi come il resto dei Paesi occidentali, siamo finiti in questa situazione per lo strapotere della finanza sull'economia reale, associato a quello del marketing che ha indotto a grandi consumi di materia ed energia per avere in molti casi oggetti inutili o sottoutilizzati (acquistati magari intaccando il capitale) accompagnati da imballaggi che poi sono andati a rimpinguare la quantità degli scarti. Di questa crescita illusoria sinceramente non abbiamo bisogno.

Torna all'archivio