
[07/12/2011] News
La testimonianza di Ludovico Gammarelli, capomissione Intersos
Secondo quanto ha detto oggi Radio Okapi, in Repubblica democratica del Congo (Rdc) la Majotité présidentielle, lo schieramento del presidente uscente Joseph Kabila e l'Union pour la démocratie et le progrès social del suo principale avversario, Etienne Tshisekedi, hanno approvato la decisione della Commision électorale nationale (Ceni) di posticipare di 48 ore l'annuncio delle elezioni presidenziali del 28 novembre e segnate da scontri ed omicidi che sono continuati anche dopo la chiusura dei seggi.
L'Udps di Tshisekedi ha accusato Kabila di brogli elettorali e di aver ricevuto il sostegno delle potenze straniere e di essere il servo delle multinazionali che sfruttano le risorse delle Rdc, ma dai primi dati fatti trapelare dalla Ceni, il presidente uscente, con l'89% delle schede scrutinate avrebbe il 49% dei voti e Tshisékédi il 33%.
I congolesi attendono con una certa apprensione i risultati finali e temono una nuova fiammata di violenza, mentre si segnalano abusi e fatti "strani" come quelli constatati dagli osservatori internazionali in alcuni seggi della provincia del Nord-Kivu, dove ha votato il 120% degli aventi diritto!
La situazione sembra particolarmente tesa a Lumumbashi, il capoluogo del Katanga, che è stata sconvolta da scontri tra le diverse fazioni politiche prima, durante e dopo il voto. Ieri la capitale Kinshasa era calma, anche perché occupata dalla polizia di Kabila e da 20.000 militari, Molti abitanti sono chiusi in casa da dopo le elezioni e la sera scatta un coprifuoco "spontaneo".
Manifestazioni di oppositori di Kabila ci sono state anche all'estero e sono degenerate in scontri con la polizia in Canada, Gran Bretagna e Belgio, con decine di arresti a Toronto, Londra e Bruxelles. Ma Kabila, il cui mandato è scaduto ieri, resta al suo posto, circondato dalla sua terribile guardia presidenziale, in attesa del verdetto della Ceni che lo confermerà, scatenando probabilmente altra violenza in un Paese che non è mai uscito dalla "Terza guerra mondiale africana " per le risorse.
E' intervenuto anche il Procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno Ocampo. Che ha annunciato un'inchiesta sulle violenze elettorali in Rdc: «Sorvegliamo da vicino la situazione sul posto e non tollereremo nessun ricorso alla violenza. Ci segnalano regolarmente numerosi casi di attacchi condotti contro civili, di scontri tra fazioni rivali e di attacchi lanciati da gruppi armati e dalle Forces de sécurité nationale». Moreno Ocampo. ha esortato le autorità della Rdc a fornire alla Cpi le denunce di uccisioni e ferimenti dei quali sono accusati le forze di sicurezza ed ha invitato ad arrestare subito chi si è reso responsabile di attacchi ai civili. «Sono stato anche informato di atti di violenza perpetrati contro manifestanti da gruppi armati apparentemente associati a diversi partiti e leader politici. I leader politici devono prima di tutto capire questo: il mio ufficio sorveglia la situazione in Rdc molto da vicino. Come abbiamo dimostrato sia in Kenya che in Costa d'Avorio, la pianificazione e l'esecuzione di attacchi miranti a civili a fini elettorali non saranno tollerati. Si siete responsabili di crimini inclusi nella competenza della Cpi, la Corte è in grado di aprire un'inchiesta e di portarvi davanti alla giustizia, qualunque sia il posto che occupate o il partito politico al quale siete affiliati». Il riferimento al presidente Kabila ed al suo sfidante Tshisekedi sembra più che evidente e, ricordando il recente arresto dell'ex presidente della Costa d'Avorio, Laurent Gbabo, finito il 5 dicembre davanti alla Cpi, Moreno Ocampo ha ammonito: «La violenza elettorale non apre più la strada al potere ma quella dell'Aia, statene sicuri».
Quale sia la situazione nell'immenso Paese africano ce lo ha spiegato bene con una telefonata da Dungu nel distretto dell'Alto Uelè, Ludovico Gammarelli, capomissione Intersos nella Rdc: «La tensione è molto alta qui nel Nord Est del Congo, i gruppi armati ribelli minacciano nuove azioni e ritorsioni al momento dei risultati ufficiali attesi per questa sera (poi rinviati, ndr). A Beni, città del distretto dell'Ituri, una forza ribelle ha ieri fatto arrivare la minaccia alle autorità della città che se l'esito delle elezioni non sarà di loro gradimento attaccheranno la città, a Faradje, villaggio nel cuore dell'Alto Uelè il giorno delle votazioni l'Esercito di Liberazione del Signore ha messo a ferro e fuoco il villaggio uccidendo un uomo e rapendo 3 ragazzi. Dopo 5 anni dall'ultima tornata elettorale, il popolo Congolese il 28 e 29 novembre ha dato il suo voto per rinnovare le cariche presidenziali, parlamentari, provinciali e locali. La situazione dell'Alto Uelè, nella Provincia Orientale dove opera Intersos è rimasta calma durante le fasi delle votazioni, nonostante sia l'area dove ancora imperversa l'Lra, il cosiddetto Lord's Resistance Army del leader sanguinario Joseph Kony, da 20 anni ricercato dalla Corte penale internazionale. Nelle ultime settimane dai diversi gruppi Lra che si nascondono nella foresta equatoriale sono arrivati segnali contraddittori: a Bangadi sono stati ritrovati dei fucili e un messaggio di resa invece a Bamangana sono state rapite 7 persone in un attacco notturno. La crescente preoccupazione di questi giorni ha portato a rilocare il personale di alcune organizzazioni umanitarie, noi abbiamo deciso di rimanere con le necessarie precauzioni di sicurezza, stiamo continuando a lavorare nei villaggi dello Uelè ogni giorno, il nostro staff italiano è composto da 6 persone e da 35 operatori umanitari congolesi. Siamo lontani dai riflettori della capitale, ma qui all'estremo nord est c'è la più alta povertà e l'urgenza di dare protezione alla popolazione, soprattutto alle donne e ai bambini, prime vittime delle violenze dei gruppi armati».
Per il Natale 2011 Intersos con la cioccolata solidale DeaNocciola sostiene la costruzione della scuola primaria di Bakudangba, nella regione dell'Alto Uelè nel nord del Congo, dove la popolazione è vessata dalle continue scorrerie dei ribelli dell'Lra. Nel 2009 l'edificio fu distrutto e i bambini del villaggio costretti a percorre quasi 30 chilometri al giorno per frequentare un'altra scuola, rischiando ogni giorno violenze e soprusi dai miliziani.
Sul sito www.intersos.org si possono acquistare le confezioni regalo con un'offerta minima di 6 euro a vasetto.