
[09/12/2011] News
La tensione tra Mosca e Washington dopo le elezioni, con gli Usa che accusano Putin di brogli e il premier russo che accusa Hillary Clinton di ingerenza e di appoggiare l'opposizione (anche quella comunista che è il secondo partito russo?), non poteva che tracimare fino al Medio Oriente, dove la Russia è già schierata apertamente con il regime siriano che continua a massacrare gli oppositori ed ora prende ancora più decisamente le parti dell'Iran.
Oggi dal network radiotelevisivo Vesti 24, il viceministro degli esteri russo, Sergei Riabkov, ha annunciato: «abbiamo messo in guardia la parte israeliana contro ogni offensiva militare» contro siti nucleari iraniani.
Riabkov ha avvertito il suo collega israeliano Avigdor Lieberman, ma non ha voluto dire se sapeva che Tel Aviv stia davvero preparando un attacco. Ha sottolineto però: «Non vogliamo che l'assenza di progressi nei negoziati stimoli questo genere di decisioni. A nostro avviso, i negoziati non sono esauriti. La parte russa ha esplicitato ad Israele la sua posizione riguardante l'importanza di una risoluzione pacifica del dossier nucleare iraniano».
Poi Riabkov, alla Tv Rossia 24, ha rincarato la dose contro gli occidentali e lo stesso rapporto sul nucleare iraniano dell'International atomic energy agency (iaea): «Niente prova l'esistenza di una componente militare del programma nucleare iraniano. Disponiamo di dati verificati che indicano l'assenza di informazioni affidabili sull'esistenza di una apertura al militare. Non ci sono prove dell'esistenza di una componente militare derl programma nucleare iraniano. Bisogna togliere i dubbi che persistono sulla via dei negoziati. A questo riguardo è cruciale che l'Iran prosegua una cooperazione intensa con l'Iaea. L'Iran ammette degli osservatori internazionali sui suoi siti nucleari. In agosto, in più ispezioni regolari, hanno invitato un gruppo di ispettori dell'Iaea a visitare diversi siti molto sensibili. In novembre, hanno di nuovo invitato un gruppo di ispettori dell'Iaea ad ispezionare i siti nucleari iraniani. Pensiamo che gli iraniani abbiano dato prova di un approccio responsabile e di buona volontà. Speriamo che gli inviti non resteranno senza risposta».
Intanto il rappresentante permanente dell'Iran all'Onu, Mohammad Khazai, ha inviato al segretario generale dell'Onu, all'Assemblea Generale ed al Consiglio di Sicurezza una lettera di protesta formale per l'intrusione di un aereo spia americano nel suo spazio aereo il 4 dicembre. Secondo l'agenzia ufficiale Irna «La lettera consegnata dalla rappresentanza iraniana all'Onu invita le Nazioni Unite a condannare fermamente simili azioni illegali e pericolose».
«Ho l'onore di attirare la vostra attenzione sulle operazioni provocatorie e segrete del governo americano contro la Repubblica islamica - scrive Khazai - Da qualche tempo, queste operazioni diventano sempre più frequenti ed intense. Un drone americano RQ-170 ha recentemente violato lo spazio aereo dell'Iran. Questo apparecchio è penetrato in profondità per 250 km in territorio iraniano fino alla città di Tabas, dove ha incontrato una riposta potente e rapide delle forze armate dell'Iran».
Secondo Khazai l'incidente equivale ad «Un atto di aggressione e di operazione segreta, paragonabile ad un atto di guerra. Il mio governo si appella a denunciare queste azioni aggressive e chiede che l'Onu, incaricata di mantenere la pace e la sicurezza a livello regionale, prenda delle misure efficaci per mettere fine a questi comportamenti illegittimi e pericolosi». Il portavoce di Ban Ki Moon ha detto all'agenzia Irna: «E' chiaro che gli Usa devono rispondere delle loro azioni ed assumersi le proprie responsabilità».
L' RQ-170 è un aereo senza pilota lungo 4,6 metri e con un'apertura alare di circa 26 metri, è alto 1,84 metri ed è provvisto di sistemi all'avanguardia per raccogliere informazioni. Washington ha subito detto che non esistono prove che confermino che il drone sia stato realmente abbattuto. Ma una fonte insospettabile, il giornale israeliano Haaretz critica gli Usa: «Le autorità americane avevano detto che si era schiantato e che si era sfracellato», invece è praticamente intatto nelle mani degli iraniani che ora sono in grado di copiarne la tecnologia.
La radio iraniana Irib dice che «Il comandante della forza aerospaziale dei Pasdaran iraniani ha rivelato nuovi dettagli sul drone spia Usa, aereo super-segreto sulla quale non si sapevano finora molte cose». il generale Amir Alì Haji Zadè ha spiegato: «Recentemente grazie alle informazioni raccolte ed alla precisa sorveglianza, si è appreso che questo aereo ha l'intenzione di violare il nostro spazio aereo. Dopo il suo ingresso nel cielo dell'est del paese, questo aereo è caduto nella rete elettronica delle forze armate ed è stato fatto atterrare con il minimo danno».
Haji Zadè ha spiegato che il metodo di costruzione ed i materiali utilizzati rendono il drone invisibile grazie alla tecnologia stealth già usata negli aerei B2 ed F35 ed ha concluso: «Gli esperti militari sanno bene quali informazioni tecnologiche preziose ci potrà dare questo aereo».
Nonostante quelle che sembrano eccessive vanterie iraniane, rimane il mistero di come il drone sia arrivato intatto nelle mani dei pasdaran, visto che le immagini mostrate dalla televisione iraniana non presentano tracce visibili di danneggiamento, anche perché l'agenzia ufficiale iraniana Farsi aveva annunciato che il drone si era schiantato al suolo in seguito ad un cyber-attacco dei servizi speciali iraniani».