
[15/12/2011] News
I laureati ambientali ad un anno dal conseguimento del titolo hanno trovato lavoro nel 43,5% dei casi e la percentuale continua a crescere fino a raggiungere il 53,4% dopo tre anni, sebbene tra i laureati ambientali sia più marcata la tendenza a continuare gli studi dopo la laurea (+7% del valore nazionale).
Sono i dati diffusi oggi dall'Isfol, ente nazionale di ricerca per lo sviluppo e la formazione dei lavoratori, che ha presentato l'indagine , "Lauree ambientali triennali. Inserimento lavorativo e prosecuzione degli studi " che appunto analizza le opportunità professionali di quanti scelgono il percorso accademico breve in campo ambientale.
Positivo è anche il dato sulla tipologia contrattuale ottenuta. Più della metà degli occupati, infatti, ha un lavoro dipendente regolare e l'inquadramento professionale raggiunto è coerente con la formazione conseguita. I ruoli lavorativi acquisiti sono soprattutto di livello intermedio, nello specifico: il 37,3% a tre anni dalla laurea lavora come impiegato, il 32,1% svolge una professione tecnica e il 9% ha un'attività nel settore del commercio e dei servizi di livello qualificato.
In generale, l'obiettivo di trovare un lavoro verde viene raggiunto da un laureato su due (50,2%) e il grado di soddisfazione è elevato anche quando il lavoro non risponde alle caratteristiche desiderate in fatto di sicurezza contrattuale o economica. Dai dati emerge infine che le lauree ambientali garantiscono una buona spendibilità nel mercato del lavoro e l'occupazione conseguita non è mai dequalificata.
Nell'ambito del convegno organizzato da Isfol in realtà sono stati presentati due rapporti. Oltre a quello relativo ai laureti in materie ambientali è stato fatto il punto sulle prospettive occupazionali dei settori legati alle energie rinnovabili declinati in tre macro aree: sistemi energetici sostenibili, efficienza energetica (riferita all'edilizia sostenibile) , agro alimentare di qualità a filiera corta. Ovviamente anche in questo caso ci si concentra esclusivamente sulla riproducibilità dell'energia e non della materia (riciclo effettivo), tuttavia lo sforzo di Isfol è apprezzabile anche perché ha deciso di approfondire otto figure di lavoratori ritenute innovative o da riqualificare, delineate e descritte in termini di profilo professionale, compiti lavorativi, competenze professionali e altri aspetti connotativi.
Per i Sistemi energetici sostenibili sono state individuate due figure innovative:
L'esperto economico finanziario trova applicazione sia nell'ambito dei sistemi energetici sostenibili sia in quello della riqualificazione ambientale in edilizia.
Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e all'impiego di materiali ecocompatibili il settore dell'edilizia sostenibile offre grandi potenzialità sia nella ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, sia negli interventi di nuova edificazione. In questo settore sono state individuate due figure innovative e una figura da riqualificare. Nello specifico sono state descritte:
Altre tre figure professionali sono state individuate nel settore agro-alimentare a filiera corta. E' stato valorizzato anche per questa filiera il rapporto con il territorio. Nello specifico, sono state indicate tre figure:
Ci permettiamo di aggiungere almeno altre due figure, trasversali, che ci auguriamo possano rivestire ruoli sempre più importanti nel sistema economico italiano: la prima figura è quella del comunicatore ambientale, sia esso al servizio di enti o aziende, oppure si occupi di informazione ambientale divulgando l'ambientalismo scientifico e corretto attraverso vari media.
La seconda figura è quello dell'economista ambientale, pur partendo dal presupposto che una versa riconversione ecologica dell'economia si avrà soltanto quando non ci sarà bisogno di aggiungere l'aggettivo ‘ecologica' all'economia, perché l'economia tornerà ad essere non più il fine, ma lo strumento attraverso il quale governare in modo corretto sostenibile e duraturo le risorse e i beni comuni.