
[20/12/2011] News toscana
Pierfrancesco Pacini (Nella foto), dell'omonima casa editrice Pacini Editore, sarà eletto oggi a capo di Confindustria Toscana. Subentra ad Antonella Mansi. Una successione in controtendenza diciamo, via una trentasettenne, dentro un 71enne, ma questa è solo una nota di colore. Quello che ci interessa davvero è capire se Pacini sarà o meno a favore della causa "ecologica" e qualche dubbio, lo diciamo per coerenza, lo abbiamo. Va detto prima che la Mansi da questo punto di vista non si farà certo rimpiangere. Il giudizio sull'operato complessivo lo lasciamo ad altri, di certo di green economy ne ha parlato pochino e praticata di meno. Ma torniamo a Pacini e soprattutto a luglio quando, già in odore di candidatura, ci colpi con queste risposte in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino: Cosa fare per migliorare l'attrattività della Toscana e favorire le imprese? «Due cose, prima di tutto, le stesse che diciamo come Confindustria da tempo, che io stesso avevo nel mio programma tre anni fa: semplificazione e più infrastrutture. La burocrazia è ancora un peso per le aziende e le infrastrutture rap-presentano il 17% dei nostri costi. Servono più strade, metten¬do a pagamento la Fi-Pi-Li e l'AutoPalio, la valorizzazione dei due aeroporti e del Porto di Livorno. Il Porto ha un ruolo inferiore alle sue potenzialità e va sviluppato: è un punto di forza per l'intera regione. Infine sono importanti buone relazioni sindacali, specie per le multinazionali presenti nel nostro territorio». E poi: La green economy può essere volano di sviluppo? «A breve termine non credo, non raggiungerà la massa critica per incidere su occupazione e sviluppo. Per far ripartire là crescita e l'occupazione serve il manifatturiero, l'high tech ed i servizi».
Come dire, "più strade" e niente "green economy", benvenuti in Confindustria modello 1950...Se il buongiorno si vede dal mattino, quindi, c'è poca speranza di vedere qualche guizzo "ecologico". Tuttavia rileggendo le rassegne ci siamo accorti che Pacini ha partecipato a svariate iniziative dove la green economy era al centro dei dibattiti e persino a quella della Fondazione Symbola, dove affermò: «Momenti di condivisione delle best practices nazionali sulle questioni ambientali come quello odierno - disse in qualità di Presidente della Camera di Commercio di Pisa - «rappresentano uno strumento indispensabile per informare e sensibilizzare le imprese e le istituzioni su queste tematiche. Temi, quelli ambientali, sui quali esiste già una notevole attenzione da parte dei distretti conciari italiani che, da alcuni anni, sono accreditati come Ambiti Produttivi Omogenei EMAS. Un fatto che testimonia la valenza strategica della salvaguardia ambientale per le imprese del settore». Insomma, pur con una visione di "salvaguardia ambientale" almeno non è a digiuno della materia, speriamo quindi di essere smentiti.