[21/12/2011] News

Piano Tepco e governo giapponese: dai 30 ai 40 anni per smantellare i reattori di Fukushima

Controlli per 13 anni sui 25.000 bambini nati a Fukushima. 16.000 tonnellate di cippato contaminate

Secondo quanto scrive l'agenzia giapponese Kyodo News,  il governo e la Tokyo electric power corporation (Tepco) oggi hanno annunciato che cercheranno di terminare «Entro i prossimi 30 o 40 anni»  la demolizione dei 4 reattori nucleari danneggiati di Fukushima Daiichi. La Tepco e il governo hanno presentato un (nuovo) piano di lavoro che descrive le misure da adottare dopo la stabilizzazione dell'impianto nucleare .

La road map dello smantellamento della centrale nucleare prevede che la Tepco inizi entro due anni a rimuovere il  combustibile nucleare stoccato nelle piscine del combustibile esaurito dei reattori 1, 2, 3 e 4 e entro 10 anni avvii la rimozione del combustibile fuso nei reattori 1, 2 e 3.

Oggi la Tepco si è incontrata con i  funzionari governativi per discutere la questione e il ministro dell'industria Yukio Edano ha invitato l'utility a muoversi a fare il lavoro programmato per «Fugare i timori delle persone che ancora vivono come sfollati a causa della disastrosa fuoriuscita di radiazioni dell'incidente nella centrale».

Ieri il  ministro giapponese per l'incidente nucleare, Goshi Hosono, ha ringraziato Gregory Jaczko , presidente della Nuclear Regulatory Commission  Usa, per l'aiuto dato dagli americani dato nel mettere in sicurezza, in arresto a freddo, i reattori di Fukushima Daiichi.

Hosono ha informato Jaczko delle recenti dichiarazioni del primo ministro giapponese  Yoshihiko Noda sulla messa in sicurezza dei reattori e sulla seconda tappa del calendario per mettere l'intera centrale sotto controllo, una seconda fase che , come si è visto potrebbe durare 40 anni.

Hosono ha comunque detto che il successo della prima fase «E' stato possibile grazie ai consigli degli Usa, in particolare della Commissione» e Jaczko si è complimentato con i giapponesi per l'avvio della seconda fase e ha detto di aver ispezionato Fukushima Daiichi e la vicina centrale nucleare di Daini, «Dover ho saputo come i coraggiosi lavoratori hanno affrontato il disastro». Poi riferendosi ai  4 reattori di Fukushima Daini chiusi, dopo 4 giorni dal terremoto/tsunami dell'11 marzo, ed a quelli in arresto a freddo di Fukushima Daiichi, ha concluso: «Questa esperienza sarà una buona lezione per tutti i Paesi che vogliono aumentare la sicurezza delle loro centrali nucleari».

Intanto da Fukushima arrivano ben altre lezioni: la prefettura ha deciso di monitorare l'impatto delle radiazioni su 25.000  bambini nati a Fukushima. L'indagine cercherà gli eventuali collegamenti tra l'esposizione delle madri e le anomalie congenite, l'asma, allergie o altre malattie nei loro figli. Controlli che andranno avanti fino a che i bambini non compiranno 13 anni. Il governo ha deciso questa misura per cercare di tranquillizzare un'opinione pubblica sempre più preoccupata per la contaminazione radioattiva provocata dal fallout di Fukushima Daiichi. Una preoccupazione che riguarda anche le almeno 16.000 tonnellate di cippato contaminato di corteccia di alberi accatastate nella prefettura di Fukushima e lasciate incustodite in deposito dopo la tragedia  nucleare .

Oggi la Fukushimaken Mokuren, l'associazione dell'industria del legname della prefettura, che riunisce circa 200 aziende, ha annunciato che chiederà entro la fine dell'anno un risarcimento alla Tepco come compensazione dello stoccaggio e lo smaltimento del cippato contaminato che, a differenza delle macerie del sisma, non vengono coperti da fondo statali.

Prima il cippato di corteccia prodotto veniva avviato al compostaggio o utilizzato come copertura dei pavimenti degli allevamenti di  bestiame, cosa che non è più possibile dopo che, ad agosto, sono state rilevate le radiazioni negli stoccaggi.

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