
[23/12/2011] News
Dato che ormai dobbiamo trangugiarci l'amaro calice della manovra Monti, sperando che almeno serva a qualcosa, il Sole24Ore di oggi certifica che uno dei pezzi della green economy è quello con maggiore efficacia sulla crescita. Oltretutto, dal nostro punto di vista, per una voce tra quelle che "devono crescere": recupero edilizio con risparmio energetico.
Dal 1 gennaio 2012 entra in vigore a costo zero con un'efficacia sul rigore del 50% e sulla crescita, appunto, dell'80%. La più alta di tutte, superiore anche l'integrale deducibilità dell'Irap e persino all'Ace (aiuto alla crescita economica) la cui efficacia sul Pil è del 70%.
La sintesi della manovra sul recupero edilizio, che quindi dovrebbe anche frenare il consumo di suolo, è questa: viene parzialmente riscritta la disciplina della detrazione del 36% delle spese per i lavori di recupero edilizio. Confermata per il 2012 anche quella del 55% sul risparmio energetico, che sarà poi riassorbito nel 36% a partire dal 2013.
Ed ecco il giudizio del quotidiano di Confindustria: vengono sacrificate alcune tipologie di soggetti interessati, ma si chiarisce cosa accade in caso di cessione dell'immobile. Il 55% scomparirà nel 2013, ma la voce "risparmio energetico" nel 36% è più ampio. Se poi, aggiungiamo noi, l'iniziativa/proposta da Confindustria e Cigil, Cisl e Uil proprio sul risparmio energetico di cui abbiamo parlato ieri verrà recepita dal governo, c'è spazio per ancora qualche "più" di crescita e di occupazione, e qualche "meno" nei consumi e sulla bolletta energetica. L'edilizia se ha un futuro ce l'ha in questo settore, diversamente non ha più speranze nemmeno all'estero se non si vuol anche da noi far ri-gonfiare una bolla, che detto per inciso sta mettendo a rischio persino la Cina come già abbiamo scritto qualche settimana fa.
Nel drammatico scenario della crisi, questa decisione è un timido raggio di sole sostenibile che fa e dovrebbe fare ulteriormente riflettere sulle opportunità vere della green economy, che non è solo energia e rinnovabili. Se iniziative sotto forma di incentivi o di sgravi venissero fatte anche per la materia, in particolare per quella derivante dal riciclo dei rifiuti, siamo certi che si otterrebbero altri giovamenti. Si costruirebbe una manifattura sostenibile; si rilancerebbe l'occupazione; la ricerca e si darebbe una risposta vera e corretta alla questione stessa dei rifiuti.
Peraltro camminando a pieno titolo anche sul solco della strada indicata dalla Commissione Ue nel programma 2020. Crescita sostenibile, occupazione e risoluzione di un dramma nazionale arriverebbero anche dalla lotta contro il dissesto idrogeologico che anche oggi il ministro Corrado Clini, rispondendo a un articolo dell'Avvenire che lo attaccava per le sue frasi contro i privilegi della Chiesa rispetto all'Ici, sostiene che «Il ministro ed il ministero dell'Ambiente sono impegnati molte ore al giorno per avere uno strumento normativo e risorse finanziare per evitare altre tragedie come quella di Genova. In questa battaglia, che evidentemente non è personale, mi farebbe piacere vedere schierato, non aprioristicamente o acriticamente, Avvenire. Come ha scritto lei stesso tempo fa, "c'è un grande lavoro da fare". Facciamolo, senza indugi e false polemiche».
Le buone idee spesso nascono nei momenti peggiori e peggiori di questi momenti non se ne ricordano a livello economico, tranne il dopoguerra, dal '29...