[30/12/2011] News

Creature sottomarine sconosciute filmate da ricercatori inglesi: Qui il video

I ricercatori che stanno indagando i "black smokers" i "camini" dei vulcani sottomarini del South West Indian Ridge nelle buie profondità dell'Oceano Indiano, hanno scoperto una moltitudine di bizzarre e bellissime creature che vivono nelle acque super-riscaldate e venefiche di queste caldere sottomarine, tra cui granchi "yeti", lumache squamose ed oloturie. Molte di queste specie potrebbero essere nuove per la scienza.

Alcune immagini sono state pubblicate da Bbc news e Rebecca Morelle spiega che «Questi camini idrotermali sono stati scoperti nel 1977. Queste fessure nel fondo dell'oceano eruttano acque caldissime e e ricche di minerali, ma in qualche modo, diversi ecosistemi sono in grado di prosperare in queste condizioni ostili».

Il team di ricercatori dell'università di Southampton era da tempo interessato ai camini del South West Indian Ridge perche questo range è collegato al Mid Atlantic Ridge ed al Central Indian Ridge, dove la vita intorno ai camini idrotermali è ben documentata.

Si tratta però di una cresta subacquee "ultra-slow spreading", cioè meno attiva c delle alter creste vulcaniche sottomarine e con un minor numero di camini, che sono anche più lontani tra loroi.
Jon Copley, a capo dell'Indian Ocean vents project ha spiegato alla Bbc che «Questo posto, in termini di specie dei camini idrotermali, è un vero e proprio crocevia di tutto il mondo».

Utilizzando il Rov subacqueo Kiel 6000 del Leibniz-Instituts für Meereswissenschaften (Ifm Geomar), il team di ricercatori britannici ha portato le telecamere sui camini e nel caldissimo habitat intorno ai black smokers hanno trovato lumache e gamberi, così come bivalvi, oloturie e granchi, e poi li hanno c confrontati con le specie delle creste vulcaniche vicine.

Copley è rimasto sorpreso: «Mi aspettavo che ci fosse qualche somiglianza con quello che conosciamo dell'Atlantico e alcune analogie con quello che sappiamo dei "vents" dell'Oceano Indiano, il che è stato anche vero, ma abbiamo anche trovato i tipi di animali che non sono noti in queste zone limitrofe, il che è stata una grande sorpresa. Uno era un granchio del tipo "yeti". Attualmente, ci sono due specie note e descritte di granchio yeti del Pacifico e non sono come quelli, ma sono lo stesso tipo di animale, con lunghe braccia pelose. Ci sono anche alcuni cetrioli di mare, sconosciuti nei camini dell'Atlantico o nell'Oceano Indiano centrale, ma conosciuti nel Pacifico. Abbiamo un sacco di collegamenti a diverse parti del mondo, il che è molto eccitante».

Il team è rimasto incantato dall'enorme diversità della vita trovata durante questa spedizione finanziata dal Natural environment research council (Nerc) e Copley ha detto alla Bbc: «Sono stato in molte altre aree di "vents", in queste aree calde dove si trovano spesso c'è un solo tipo di animale che ci vive:. Nel profondo Mid Atlantic Ridge, è il gambero, ma qui, ne abbiamo visto da 3 a 4 diversi tutti nella stessa zona».

I risultati della spedizione potrebbero far comprendere come la vita si sposta lungo questi camini idrotermali a grande profondità, visto che spesso si tratta di formazioni di breve durata e che senza la capacità di spostarsi questi animali potrebbero estinguersi insieme ai "black smokers". Ne è convinto anche Copley: «Questo è il motivo per cui i camini sono un ottimo posto per capire come le specie si disperdono e si evolvono negli oceani profondi, perché sono come piccole isole».

Ma gli scienziatio sono anche preoccupati per il futuro di questi singolari ecosistemi: l' International Seabed Authority ha concesso alla Cina una licenza esplorativa per esplorare il potenziale minerario dell'area dei camini idriootermali che è ricca di minerali preziosi e rari».
Copley sottolinea che «Questo vent field è della dimensione di un paio di campi da calcio ed è possibile che sia l'unica dive vivono diverse di queste specie. Sarebbe davvero azzardato iniziare distruggerla prima di poter realmente conoscere la reale portata di ciò che ci vive».

Aoltre immagini su Indian Ocean vents project blog
http://www.thesearethevoyages.net/jc67/diary.html

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