[03/01/2012] News toscana

Qual è la verità sui fusti tossici caduti nel Tirreno dall’eurocargo Venezia della Grimaldi Lines?

Il Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra critica, Sinistra Ecologia e Libertà, Unione Inquilini, Cittadini ecologisti - Movimenti civici -  Unione Sindacale di Base, Unicobas,  Cobas, Vertenza-Livorno, Comitato contro il Rigassificatore, Rifiuti Zero stanno organizzando una manifestazione a Livorno in programma  domenica 8 gennaio 2012 alle 12  presso il Porto mediceo per chiedere «La verità sull'incidente della Nave Grimaldi avvenuto il 17 dicembre 2011 a sud dell'Isola della Gorgona» e spiegano che quel giorno «l'Eurocargo Venezia della compagnia Grimaldi Lines, ha perso nel tratto di mare tra Gorgona ed il Banco di Santa Lucia, alcuni semirimorchi carichi di merce pericolosa non meglio specificata. Si tratta di 224 bidoni metallici. Ognuno contiene  200 chili di monossido di cobalto e molibdeno».

Secondo una comunicazione ufficiale della Guardia Costiera di Livorno «Il prodotto è contenuto all'interno di sacchi di plastica nera racchiusi in fusti metallici di colore azzurro della capacità di 200 litri. Il materiale diventa pericoloso a contatto con l'aria scaldandosi fino ad alte temperature e producendo fiammate bluastre e liberando polveri e gas tossici».

La notizia, giunta con preoccupante ritardo, sta iniziando ad interessare anche la stampa nazionale dopo che Legambiente Arcipelago Toscano (che ha annunciato l'adesione alla manifestazione livornese) aveva rilanciato la notizia data per primo da Il Tirreno dell'incidente avvenuto vicino alle acque di Gorgona protette dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e nel cuore del Santuario internazionale di mammiferi marini Pelagos.

Legambiente Arcipelago Toscano chiedeva «Alle istituzioni ed al ministero dell'ambiente di attivarsi immediatamente per chiarire le responsabilità di questa incredibile vicenda, determinare l'impatto di questo ennesimo avvenimento pericoloso nei nostri mari e per impedire che abbia gravi ripercussioni sul mare protetto, sulle coste della Toscana continentale e sulla fauna marina che Parco nazionale e Santuraio Pelagos dovrebbero proteggere. Chiediamo anche che sia subito spiegato ai cittadini quali siano le "sostanze solide inorganiche autoriscaldanti" finite in mare dalla Venezia, visto che l'uniche notizie in proposito arrivano dalla stampa che riporta la sigla Un 3191, cioè solidi inorganici autoriscaldanti tossici e materiali soggetti ad accensione spontanea, e il codice International maritime dangerous goods Imdg 4.2." che corrisponde alla classe "materie soggette ad accensione spontanea" dell'International maritime organization, che comprende anche il catalizzatore CoMo (una sostanza pericolosa anche dopo rigenerazione o riattivazione) che viene segnalato come presente nel carico finito in mare ma che rientra nella sigla di pericolosità Un 3190, gruppo II».

Si è poi saputo, in seguito ad una riunione organizzata dalla Prefettura con gli enti locali della costa livornese, che i fusti contengono monossido di cobalto e molibdeno e che, come dicono gli organizzatori della manifestazione a Livorno, «Esperimenti su animali hanno indicato che troppo molibdeno causa deformità fetali».

Andrea Romano, dell'Idv e Presidente Commissione Ambiente Comune di Livorno ha detto in serata che parteciperà «con altri militanti, a nome dell'Italia dei Valori, alla manifestazione di protesta che si terrà domenica mattina, per chiedere chiarezza sulla vicenda e per un mare pulito e sicuro per tutti».

Si può aderire su http://www.facebook.com/events/245937265477347/

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