[03/01/2012] News

La lobby nucleare prova ad allungare la durata di vita delle centrali in Belgio

Ma il governo ha già detto no

L'Agence fédérale de Contrôle nucléaire (Afcn) del Belgio  ha ricevuto il 23 dicembre 2011 i rapporti di Electrabel riguardanti un eventuale prolungamento della durata di vita delle prime centrali nucleari belghe. Il Belgio ha deciso di uscire gradualmente dal nucleare e, già nel 2003, il governo aveva promulgato una legge sulla "sortie du nucléaire" che prevede che le centrali debbano cessare le loro attività dopo 40 anni di vita: il 2015 per i reattori più vecchi ed il 2025 per quelli più recenti.

Nel 2009, il governo aveva cambiato idea, annunciando che intendeva emendare la legge sull'uscita dal nucleare, a partire dal prolungamento della vita delle centrali di 10 anni, lasciando così in attività i reattori di Doel 1, Doel 2 e Tihange 1 fino al 2025. Poi è arrivata la catastrofe nucleare giapponese di Fukushima Daiichi e il Belgio, con i sondaggi che davano la grande maggioranza della popolazione contraria al nucleare, ha fatto marcia indietro.

L'Afcn e Bel V avevano comunque già pubblicato una nota strategica che fissava i paletti dell'Autorità di sicurezza nucleare per prolungare lo sfruttamento delle centrali nucleari oltre i 40 anni di vita. Il documento chiamato Lto (Long term operation), descrive soprattutto la metodologia per le modifiche da attuare negli impianti per metterli a norma con le nuove esigenze tecnologiche e di sicurezza (precedenti Fukushima) e per assicurare il controllo costante dell'invecchiamento delle centrali. La note aveva l'obiettivo di fissare le condizioni generali che deve soddisfare un gestore di centrali nucleari in Belgio «Per garantire un grado elevato di sicurezza a livello di progettazione e sfruttamento delle sue installazioni».

I gestori dovevano rispondere ai rapporti di valutazione della sicurezza delle prime centrali entro la fine del 2011 e sono questi i rapporti che l'Afcn e Bel V hanno ricevuti da Electrabel  e che riguardano  Tihange 1 e Doel 1 e 2.

La lobby nucleare belga (o meglio i soliti francesi che gestiscono le centrali)  cercano di forzare il nuovo governo belga, formatosi dopo più di un anno dalle elezioni nel  dicembre 2011, che ha riconfermato il principio dell'uscita dal nucleare e si è dato 6 mesi di tempo per studiare misure di approvvigionamento energetico alternative quando le centrali nucleari saranno chiuse dopo 40 anni di esercizio, come ribadisce in una nota ufficiale la stessa Agence fédérale de Contrôle nucléaire che, pur assicurando che «Esaminerà i rapporti Lto rimessi da Electrabel», sembra già annunciare che le sue conclusioni che saranno pubblicate nel corso del secondo semestre del 2012, difficilmente saranno favorevoli alla lobby nucleare.

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