
[12/01/2012] News
Il famoso Parco nazionale di Serengeti, situato nella Tanzania settentrionale è salvo. Il governo del paese, attraverso il ministro dei Trasporti, Omar Nundu, ha fatto sapere che il polmone verde non sarà attraversato dalla ferrovia che correrà dalla città costiera di Tanga fino alla capitale dell'Uganda, Kampala. Il nuovo tracciato della ferrovia passerà a circa 100 chilometri a sud del Parco, quindi il governo ha dato ascolto agli ambientalisti che da mesi si opponevano al tracciato originale che, secondo loro, avrebbe violato la biosfera dell'area protetta.
L'attenzione delle autorità della Tanzania verso il patrimonio forestale è confermato dall'appello lanciato ai privati affinché si facciano promotori di iniziative in grado di "salvare le foreste" del paese, investendo risorse in progetti di rimboschimento. Dietro a questa proposta, resa pubblica durante un convegno sullo sviluppo dell'industria locale del legno, dal ministro delle Risorse naturali e del Turismo, Ezekiel Maige, si nasconde qualche rischio.
Il ministro ha esortato gli imprenditori locali ed esteri a investire nel patrimonio boschivo nazionale «con l'obiettivo di salvarlo dal degrado e, nello stesso tempo trarre profitto dell'attuale fase favorevole per i prezzi di quest'importante materia prima sui mercati internazionali. Vi è attualmente una richiesta di legname per circa 5 milioni di metri cubi mentre l'offerta non va al di là di 1,2 milioni».
Il ministro ha aggiunto che «da parte sua il governo faciliterà l'opera di coloro che vorranno entrare in questo settore, anche con il varo di una nuova normativa, soprattutto per quanto riguarda la velocizzazione delle pratiche per la concessione dei permessi».
Proposte del genere, sicuramente effettuate guardando alle produzioni e ai commerci legali e certificati, possono essere ascoltate con attenzione anche da quelle multinazionali che operano invece ai margini della legalità e che sono responsabili (con il consenso delle autorità locali) della deforestazione di ampie aree del pianeta. Il ministro Maige non dovrebbe poi dimenticare il ruolo che svolgono le foreste in relazione ai cambiamenti climatici e chiedere quindi il sostegno, anche dei privati, per la riforestazione non a fini esclusivamente produttivi.