
[17/01/2012] News
Lipu e Ecodem: provvedimenti immediati per evitare queste catastrofi
La protezione civile ha appena aggiornato l'elenco delle vittime del disastro del Concordia. Con il ritrovamente all'interno della nave Concordia di altre cinque persone, quattro di sesso maschile e una di sesso femminile, il tragico bilancio delle vittime è ora salito a 11 mentre sono 23 i dispersi, ma è purtroppo destinato a salire. L'Unità di crisi informa inoltre che un cittadino tedesco, inizialmente inserito nell'elenco delle persone di cui non si aveva notizia, è stato rintracciato."
Intanto stamattina all'isola del Giglio si è tenuto un incontro tra il sottosegretario alle Infrastrutture, trasporti e comunicazioni Guido Improta e i rappresentanti di Legambiente Sebastiano Venneri (Nella foto) e Angelo Gentili. Il colloquio era stato richiesto dall'associazione ambientalista per fare il punto della situazione del rischio inquinamento nel mare dell'Arcipelago Toscano e quello che è emerso è molto importante: «Rotte sicure per le navi da crociera e per i trasporti pericolosi; vietato passare vicino alle aree protette, alle isole minori e nella laguna di Venezia; uso del VTS, il sistema satellitare di controllo del traffico marittimo) anche nell'Arcipelago Toscano».
Il grossetano Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, spiegato che «Il sottosegretario Improta ha fissato rapidamente l'appuntamento e risposto con disponibilità alle nostre richieste di regolamentazione più severa e stringente per il trasporto nautico, parlando dell'esigenza di un patto tra sicurezza, ambiente e navigazione. L'ipotesi che ne è scaturita riguarda la necessità di stabilire rotte definite per le navi da crociera e per i trasporti pericolosi in modo da garantire una maggiore sicurezza per le persone e per l'ambiente, evitando le aree più delicate e preziose dal punto di vista ambientale e naturalistico come le aree protette, le isole minori e la laguna di Venezia, e la possibilità di predisporre del VTS, il sistema satellitare di controllo del traffico marittimo ora in uso in poche zone molto sensibili, anche nell' area protetta dell'Arcipelago Toscano».
Sebastiano Venneri, responsabile nazionale mare di Legambiente ribadisce che «L'incontro di oggi è stato molto positivo. Auspichiamo ora che questa pagina vergognosa della navigazione italiana si trasformi in una vera occasione di svolta per la sicurezza e la tutela dell'ambiente».
Anche la Lipu-BirdLife Italia chiede «Regole più severe per limitare l'accesso delle grandi navi passeggeri, delle petroliere e del trasporto di sostanze tossiche nelle aree di maggior pregio naturalistico e negli ecosistemi più fragili. Il Mediterraneo è un mare chiuso e ciò lo rende più fragile ed esposto a disastri ecologici in caso di incidenti. In più, il traffico intenso di navi che ne solcano i mari, sfiorando aree di grande pregio naturalistico come l'arcipelago toscano, il Santuario dei cetacei, le coste liguri (col Parco nazionale delle Cinque terre) e le bocche di Bonifacio, senza dimenticare la laguna di Venezia, e altre aree importanti, costituiscono un grave pericolo per l'ecosistema. Nella speranza che si possano ancora ritrovare in vita i superstiti del disastro di venerdi sera, la Lipu segue con apprensione i bollettini meteorologici che annunciano per giovedì un brusco cambiamento delle condizioni meteo, che aumentano i rischi di perdita delle oltre duemila tonnellate di carburante contenute nei serbatoi della nave, la cui fuoriuscita, anche parziale, causerebbe un gravissimo danno all'ecosistema.»
Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu, sottolinea il rischio che corre l'avifauna: «Abbiamo preallertato il nostro Centro recupero uccelli marini e acquatici di Livorno, una struttura specializzata per le emergenze ambientali, che già impegnammo oltre 20 anni fa quando si verificò il disastro della petroliera Haven a Genova. Anche altri Centri di recupero della fauna selvatica Lipu in Italia sono stati avvisati. Superata l'emergenza, che ci auguriamo il più breve possibile, occorre pensare subito a stabilire regole severe per prevenire rischi gravissimi per la biodiversità e la per la sicurezza delle persone in mare, evitando inutili tragitti sotto costa e in aree sensibili per imbarcazioni di grandissima stazza».
Le dichiarazioni del presidente Ecodem sul naufragio della Costa Concordia
Anche Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici, interviene sul naufragio del Giglio: «Dopo la tragedia, bisogna ora fare il possibile per evitare anche il disastro ecologico. Dalle indagini sul naufragio della Costa Concordia stanno emergendo gravissime responsabilità, che spetta alla magistratura chiarire. Ma servono anche provvedimenti immediati del governo per prevenire altre catastrofi, come ha giustamente proposto il ministro Corrado Clini. Bisogna impedire a queste enormi navi il passaggio nelle aree di maggior pregio ambientale e in vicinanza delle coste».
A sostegno delle richieste di Vigni arrivano anche i senatori Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta: «Come ha giustamente sottolineato il ministro dell'ambiente Corrado Clini, la prima lezione da trarre dalla tragedia del Giglio è quella di rivedere le regole per quanto riguarda le rotte sia delle grandi navi da crociera, e sia delle superpetroliere. Per questo chiediamo al Governo che adotti rapidamente un decreto d'urgenza per vietare a queste immense imbarcazioni la navigazione in prossimità di tutti i luoghi più sensibili dal punto di vista ambientale, che si tratti della laguna di Venezia, delle aree protette marine o delle piccole isole. Da anni si discute dei rischi legati al passaggio delle petroliere e delle navi da crociera in tratti di mare che andrebbero tutelati e protetti. Che almeno il terribile incidente della Costa Concordia serva a passare dalle parole ai fatti: l'Italia custodisce alcune delle aree più pregiate e delicate del Mediterraneo, difenderne l'integrità è un obiettivo improcrastinabile».