[17/01/2012] News

Dalle vecchie Tv con tubo catodico si ottengono piastrelle

Il passaggio definitivo al digitale terrestre avvenuta lo scorso anno, è stata l'occasione per molti italiani di lasciare il televisore a tubi catodici e passare ad un video più moderno (Lcd, Led, plasma). Purtroppo i vecchi televisori catalogati (a fine vita) come Raee (Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche), non sono sempre stati conferiti correttamente, in molti casi sono stati abbandonati in discariche abusive o vicino a cassonetti. Ora comunque grazie al progetto "Glass plus", parte dei componenti di questi elettrodomestici hanno trovato un secondo utilizzo.

Infatti il vetro ricavato dalle TV a tubo catodico (CRT) viene riutilizzato per la produzione di piastrelle in gres porcellanato. Trattare correttamente il vetro del tubo catodico, spiegano da ReMedia (tra i principali Sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile di tutte le tipologie di Raee, pile, accumulatori e impianti fotovoltaici), significa ridurre le emissioni di CO2, i consumi energetici e la diffusione in atmosfera di polveri inquinanti, ma anche sostituire parzialmente le materie prime tradizionalmente utilizzate nel settore edilizio e ridurre i costi per la produzione dell'impasto.

«Il boom dei TV LCD e plasma sta segnando il declino del mercato dei televisori con tecnologia CRT, alimentando in modo considerevole il flusso di ritorno di questi prodotti- ha dichiarato Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia- I numeri sono davvero importanti già se pensiamo al 2012, anno in cui il progetto prevede la commercializzazione delle piastrelle in grandi volumi. Per l'anno prossimo, infatti, si stima una raccolta di circa 75.000 tonnellate di TV e Monitor, pari a circa 25.000 tonnellate di vetro pannello. Se l'intero quantitativo venisse utilizzato nel progetto, potremmo rivestire 83.000 appartamenti con un risparmio del 20% di materie prime rispetto all'utilizzo di piastrelle tradizionali e una riduzione delle emissioni di CO2 pari all'81%».

ReMedia ha fornito anche altri numeri. Considerando che una piastrella in gres porcellanato 60x60 cm, dal peso medio di 7/8 kg, contiene 1,5 kg di vetro proveniente da TV, potenzialmente una famiglia potrebbe vivere in un appartamento di 70mq arredato con il vetro di 30 televisori medi, pari a 300 kg di materiale riciclato. Le frazioni vetrose sono, infatti, le più numerose nei TV CRT ed equivalgono a quasi la metà del peso complessivo del prodotto. Le piastrelle realizzate con impasto ceramico derivante da materiali post-consumo sono conformi ai requisiti Leed (Leadership in energy and environmental design),standard internazionale universalmente riconosciuto quale riferimento fondamentale per l'edilizia verde. L'utilizzo di piastrelle contenenti fino al 20% di vetri CRT permetteranno al progettista dell'edificio di ottenere fino a 2 punti Leed (il massimo per quanto riguarda il contenuto di materiale riciclato "post-consumer"). «Gli obiettivi che ci poniamo sono, da un lato, garantire un mercato in crescita e capace di assorbire grosse quantità di vetro CRT e, dall'altro, creare valore all'industria del riciclo dei RAEE, riutilizzando una risorsa e scongiurando il rischio della discarica» ha concluso Bonato.

Oltre a ReMedia, sono partner del progetto anche Asekol (Sistema Collettivo della Repubblica Ceca), Meta (leader nelle forniture di impasti cercatici atomizzati per l'industria della ceramica), Refin (azienda produttrice di piastrelle in ceramica e gres porcellanato e parte del gruppo Concorde http://www.refin.it/collezioni/leed/ ), Relight e Vallone (impianti di trattamento con sede rispettivamente nelle province di Milano e Roma, specializzati nel trattamento di TV e monitor - raggruppamento R3).

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