
[19/01/2012] News
La Commissione europea ha adottato oggi una nuova strategia quadriennale (2012-2015) per migliorare ancor più il benessere degli animali nell'Unione europea. La nuova strategia è stata adottata sotto forma di comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo.
La Commissione aveva adottato per la prima volta nel 2006 una strategia riguardante il benessere degli animali e spiega che «Il programma d'azione comunitario per la protezione ed il benessere degli animali 2006-2010 raggruppava i diversi aspetti della politica Ue sul benessere degli animali che regolamentava le condizioni di miliardi di animali allevati a fini economici. La nuova strategia prende le mosse dalla precedente e, in particolare, dagli insegnamenti tratti dal quinquennio di attuazione del primo programma d'azione. La necessità di una nuova strategia è tanto più evidente se si considera l'importanza degli animali nella nostra vita quotidiana».
La questione riguarda si soprattutto il comparto agricolo-zootecnico: nelle aziende dell'Ue ci sono circa 2 miliardi di volatili (polli per la produzione di carne, galline ovaiole, tacchini, anatre e oche) e trecento milioni di mammiferi (mucche, maiali, pecore, ecc.). Ma in Europa c'è anche una grande popolazione di animali da compagnia: i gatti e i cani sarebbero circa cento milioni di cani e di gatti. Il valore annuo dell'allevamento nell'Ue è stimato in circa 150 miliardi di euro. «Il contributo dell'Unione a sostegno del benessere degli animali - siega la Commissione - è stimato ad un importo annuo di 70 milioni di euro versati agli allevatori a titolo di pagamenti per il benessere degli animali nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale o consacrati ad altre attività legate al benessere degli animali, come ricerca, studi economici, comunicazione, formazione e istruzione, ecc.».
Nonostante tutto questo un cambiamento era ormai necessario: «La legislazione Ue sul benessere degli animali, sviluppata negli ultimi decenni in risposta a situazioni specifiche e a richieste politiche, è a volte estremamente dettagliata e settoriale, con il risultato che il suo campo di applicazione non è generale - sottolinea il comunicato di Bruxelles - L'attuazione diseguale di tali regole negli Stati membri crea condizioni di concorrenza diseguali in questo importante settore economico. Considerata la diversità dei climi, dei terreni e dei sistemi di allevamento in cui tale normativa va applicata, quest'ambito della legislazione europea necessita un cambiamento».
Infatti, la comunicazione della Commissione identifica «Nella mancata attuazione della legislazione Ue da parte degli Stati membri in diversi ambiti uno dei problemi maggiori che influenzano negativamente il benessere degli animali nell'Ue. Un altro ostacolo a un'attuazione piena ed equa è dato dal fatto che il mercato non fornisce incentivi economici sufficienti per indurre gli operatori a mettersi a norma».
Inoltre il documento constata che «Molte delle parti interessate non hanno conoscenze sufficienti sul benessere degli animali ed evidenzia inoltre carenze nella legislazione Ue che rendono più difficile assicurare condizioni di benessere adeguate per certe categorie di animali».
Per rispondere a tutto questo la strategia prevede un approccio su due livelli: «Una proposta di normativa completa sul benessere degli animali e il rafforzamento delle azioni condotte attualmente. La legislazione proposta dovrebbe promuovere un approccio innovativo incentrato sui risultati reali in tema di benessere invece che su input meccanicistici e concentrare maggiormente l'attenzione sui livelli di istruzione e di professionalità delle persone interessate. Il secondo elemento propone il rafforzamento e l'ottimizzazione delle azioni condotte attualmente dalla Commissione: potenziare gli strumenti per rafforzare l'ottemperanza degli Stati membri ai requisiti di legge, intensificare la cooperazione internazionale già esistente in tema di benessere degli animali, informare meglio i consumatori nonché realizzare studi negli ambiti in cui il benessere degli animali appaia incontrare i maggiori problemi».
Il commissario Ue alla salute ed ai consumatori, John Dalli, evidenzia che «La recente entrata in vigore della legislazione sulle "galline ovaiole" ha dimostrato che in diversi Stati membri persistono problemi per quanto concerne il benessere degli animali. Alcune iniziative sono già state prese, ma diversi aspetti vanno affrontati in modo diverso per ottenere risultati maggiormente sostenibili. La nuova strategia prevede la necessaria flessibilità per consentire agli operatori di raggiungere, con modalità diverse, i prescritti standard in materia di benessere. Una maggiore coerenza delle politiche e l'ottimizzazione della trasparenza del mercato nell'ambito di un ampio quadro legislativo sul benessere animale contribuirà a ridurre le contraddizioni, reali o percepite, tra il benessere degli animali e le esigenze degli operatori economici. Le misure finalizzate al benessere degli animali devono assicurare l'efficacia dei costi. La proposta di consacrare risorse agli aspetti dell'istruzione e della formazione dovrebbe assicurare la massima efficacia delle iniziative, sia in termini economici che di benessere degli animali»,