[20/01/2012] News toscana

Studio dell'università di Pisa sul Dna della fauna selvatica per scoprire i bracconieri di mufloni a Cipro

Un team di ricercatori del dipartimento di biologia dell'università di Pisa ha realizzato un lavoro scientifico, "Conservation of endemic and threatened wildlife: molecular forensic DNA against poaching of the Cypriot mouflon (Ovis orientalis ophion, Bovidae)", che è in stampa su Forensic Science International: Genetics, importante rivista internazionale del settore della Medicina Legale, e che, grazie anche al rapporto con il Game fund department del ministero degli Interni di Cipro, ha già avuto una significativa ricaduta nella lotta al bracconaggio a Cipro.

In un comunicato l'università toscana spiega che «La ricerca oggetto di pubblicazione assume particolare rilevanza nell'Ateneo in quanto rappresenta il primo contributo nel settore della biologia della conservazione animale con applicazione di tecniche biomolecolari di Dna forense. I ricercatori del laboratorio di "Genetica della Conservazione e Filogenesi Molecolare dei Vertebrati" di Pisa hanno svolto analisi molecolari sul Dna a supporto dell'attività investigativa della polizia di Cipro in un caso di sospetto bracconaggio avvenuto a settembre 2010 ai danni di tre esemplari di muflone cipriota (Ovis orientalis ophion), specie endemica e protetta presente sull'isola».

Il gruppo di ricerca che si occupa da diversi anni di conservazione, genetica di popolazione ed evoluzione di vertebrati, è composto da Filippo Barbanera, ricercatore, e Monica Guerrini, tecnico di laboratorio specializzato in analisi biomolecolari e bioinformatiche, con il supporto di Giovanni Forcina, dottorando in Scienze Biologiche e Molecolari e, all'epoca dello studio, di Caterina Beccani, laureanda in "Conservazione ed Evoluzione". La ricerca si è svolta in stretta collaborazione in modo particolare con Panicos Panayides (Game Fund Department).

Come in un Csi europeo,  i campioni di tessuto raccolti dai mufloni selvatici di Cipro, insieme a quelli prelevati dal Cyprus veterinary service su 3 esemplari ritrovati morti nelle vicinanze del luogo dove sono stati arrestati tree presuinti bracconieri, sono stati consegnati al Laboratorio di Pisa insieme alle tracce biologiche recuperate su indumenti ed oggetti dei sospettati.

I ricercatori pisani (nella foto) hanno utilizzato marcatori del Dna mitocondriale nucleare «Nel rispetto delle norme per le investigazioni forensi su Dna animale (non umano) redatte dalla International Society for Forensic Genetics».

I risultati hanno permesso «Di appurare una chiara connessione tra due delle tre carcasse di muflone e tracce biologiche campionate». I risultati delle analisi fatte a Pisa , sono stati acquisiti dalla polizia cipriota e sono a disposizione del Procuratore Capo della Corte di Nicosia nell'ambito del procedimento penale a carico dei sospettati.

Università di Pisa spiega che «I marcatori molecolari messi a punto dai ricercatori potranno essere impiegati anche in analisi genetiche simili volte a proteggere la sottospecie di muflone presente in Sardegna (O. o. musimon)». Il gruppo di ricerca pisano, in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell'Università di Cipro, BirdLife Cyprus e il Game Fund Department, sta lavorando a un nuovo progetto riguardante l'applicazione del Dna barcoding per la conservazione degli uccelli residenti a Cipro attraverso il contrasto del consumo illegale di carne di specie protette.

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