
[23/01/2012] News
Mentre i palombari della Marina militare si apprestano ad utilizzare microcariche per aprirsi la strada nel relitto della Costa Concordia all'Isola del Giglio, per trovare gli ultimi dispersi e così accelerare le operazioni di trasbordo dell'olio combustibile dai serbatoi della nave, anche la politica sembra accorgersi di cosa potrebbe succedere al Giglio e del perché è accaduto.
I senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, e il responsabile green economy del Pd Ermete Realacci scrivono in una dichiarazione comune: «Ci auguriamo che il decreto annunciato dal ministro dell'Ambiente Clini per proibire gli avvicinamenti pericolosi delle navi da crociera alle coste arrivi al più presto. Nel frattempo il Partito democratico, al Senato e alla Camera, ha presentato un ddl per mettere fine all'incosciente pratica dell'inchino e alle incursioni delle navi da crociera.
In base alla nuova legge, alle imbarcazioni sopra le 30 mila tonnellate sarà interdetta la navigazione entro le 5 miglia dalle aree marine protette, dai parchi nazionali, e il transito nel Canale della Giudecca e nel bacino di San Marco, prevedendo una sanzione di un milione di euro all'armatore che disattende il divieto.
Basta giganti del mare nella laguna di Venezia, tra i faraglioni di Capri o a poca distanza dalle Cinque Terre.
Le navi che hanno un tonnellaggio sopra le 30mila tonnellate non possono assolutamente compiere manovre adatte ad un vaporetto, dunque occorre mettere fine all'attrazione turistica di queste imbarcazioni da 4000 persone che sfiorano le coste in ambienti marini delicati e da tutelare. Oltre alla sanzione pecuniaria nel nostro ddl prevediamo che all'armatore della compagnia rea di infrangere il divieto di navigazione nei tratti di mare previsti si sequestri anche la nave».