[31/01/2012] News toscana

Allo stato attuale la vera emergenza per il 2012 è la siccità

La neve in montagna e l'acqua speriamo che arrivino copiose, senza causare disastri certo, ma di un loro afflusso ce n'è un gran bisogno perché la vera emergenza si chiama siccità. Nei giorni scorsi greenreport ha riferito della situazione critica dell'invaso di Bilancino (Nella foto), ma non va meglio nemmeno per l'altro grande bacino usato per scopi idropotabili e irrigui che la Toscana condivide con l'Umbria: quello di Montedoglio, in provincia di Arezzo.

Secondo i dati raccolti dal sistema di monitoraggio della Regione Umbria «il deficit pluviometrico ha ridotto notevolmente gli afflussi a Montedoglio che, con un invaso utile di 18,5 milioni di m3, si presenta deficitario rispetto ai fabbisogni, anche in considerazione che la gestione della diga era stata messa in crisi dalla rottura dello sfioratore di superficie nel dicembre 2010 che aveva ridotto i volumi invasabili, con una riduzione del volume utile disponibile a 72 milioni di m3  contro i circa 140 milioni disponibili prima dell'evento». Ovviamente si guarda con preoccupazione alla prossima stagione estiva per l'approvvigionamento idropotabile e l'agricoltura vede nella carenza d'acqua un altro elemento di crisi per il settore.

«Congiuntamente alla Regione Toscana - ha spiegato l'assessore all'ambiente della Regione Umbria Silvano Rometti - ci siamo immediatamente attivati per fronteggiare una situazione che colpisce tutto il territorio umbro e che ha invalidato la pianificazione degli usi di Montedoglio definita nel 2010 a seguito dell'incidente alla diga. Il protrarsi della siccità sta notevolmente impoverendo i deflussi dei fiumi, dei livelli degli invasi, delle falde e delle sorgenti che hanno raggiunto valori di portata molto al di sotto delle medie stagionali, con minimi inferiori a quelli registrati negli ultimi 10 anni». Dall'esame delle portate delle sorgenti appenniniche, spiegano dalla regione, emerge che gli attuali valori presentano valori prossimi a quelli minimi storici. Secondo i tecnici si può presupporre che in mancanza di precipitazioni consistenti si determinerà un rilevante decremento delle portate sorgive che potrebbe attestarsi intorno al 50% del valore medio del periodo. Relativamente ai livelli delle falde, già ai minimi storici visto che non hanno avuto la ricarica che di solito avviene nel periodo ottobre-dicembre, il trend risulta sempre negativo quindi, come per le sorgenti, la mancanza di abbondanti precipitazioni nei prossimi mesi provocherà un ulteriore decremento. A fronte di questo quadro le due regioni hanno quindi messo a punto un piano di misure "cautelari" per garantire i prelievi ad uso potabile, irriguo e ambientali al più a lungo possibile.

«Le misure previste si basano sui dati elaborati delle due Regioni relativamente a precipitazioni, deflussi, usi e livelli dell'invaso di Montedoglio. Secondo le elaborazioni, in assenza delle azioni individuate, la diga potrebbe essere vuota già dal prossimo giugno. Sarebbero così interrotti gli approvvigionamenti potabili delle due regioni che riguardano circa duecentomila utenti, l'uso irriguo, e cesserebbe il contributo dato dall'invaso per il mantenimento della portata minima vitale del Tevere. La riduzione dei rilasci dovrebbe invece garantire i fabbisogni umbri e toscani, anche in presenza di piogge leggermente al di sotto della media» ha concluso Rometti.

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