[01/02/2012] News

Nucleare. Iaea: bene gli stress test giapponesi. Riparte il dialogo con l'Iran

James Lyons (Nella foto), direttore dalla nuclear Installation Safety Division dell'International atomic energy agency (Iaea) che ha guidato il team dell'Agenzia nucleare dell'Onu che è in Giappone dal 23 gennaio,  ha consegnato un rapporto preliminare a Hiroyuki Fukano, il direttore della Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone, nel quale si afferma che «I test di sicurezza effettuati sui reattori nucleari in arresto rispondono alle norme internazionali». La missione dell'Iaea era è stata richiesta dal governo giapponese nel 2011, dopo l'approvazione a settembre del Nuclear Safety Action Plan da parte di tutti gli Stati membri dell'Iaea.

Come spiega l'Iaea in un comunicato, «Il piano d'azione definisce un programma di lavoro per rafforzare il quadro globale della sicurezza nucleare, e richiama le nazioni ad intraprendere immediatamente una valutazione nazionale della progettazione di centrali nucleari contro i rischi naturali estremi e ad attuare azioni correttive, se necessarie».

A dire il vero fino ad ora la missione dell'Iaea è stata molto poco operativa sul campo: il team si è riunito a Tokyo con i funzionari della Nisa, della Japanese Nuclear energy safety organization e della Kansai electric power company e si è limitato a visitare la centrale nucleare di Ohi per vedere quello che l'Iaea definisce «Un esempio di Comprehensive safety assessment giapponese in corso di attuazione da parte  degli operatori nucleari».

Comunque il rapporto preliminare è bastato a  Fukano per dire che «L'osservazione degli stress test sulle imprese energetiche sono appropriate». La conclusione di Lyons è che «Le istruzioni e le procedure di controllo  della Nisa per le valutazioni globali di sicurezza sono generalmente coerenti con le gli standard di sicurezza  dell'Iaea».

Il team Iaea dice addirittura di aver «Scoperto una serie di buone pratiche nel processo di revisione del Giappone» e di aver «individuato alcune migliorie che ottimizzano l'efficacia complessiva di tale processo».

Il team ha spiegato che per la consegna del rapporto finale ci vorranno diverse settimane... ma intanto ha detto che va tutto bene.  Lyons ha detto ai giornalisti: «Sono rimasto impressionato dalle misure di sicurezza di emergenza prese dal Giappone dopo la crisi nucleare provocata dallo tsunami del marzi scorso», ma ha ammesso che «Queste misure possono ancora essere migliorate».

Ieri, il governo giapponese ha approvato i progetti di legge per rafforzare la gestione della sicurezza nucleare  ed ha proposto nuovi regolamenti sul tema. I progetti di legge prevedono l'istituzione di una nuova agenzia nucleare giapponese a partire da aprile, per mettere fine alla frammentazione dei controlli sulle centrali e gli impianti nucleari giapponesi eseguiti da diverse organizzazioni.

Intanto l'Iaea ha smentito «Un certo numero di resoconti dei media hanno erroneamente citato il direttore generale Yukiya Amano che avrebbe detto che l'Iaea creerà un ufficio a Fukushima, su richiesta del Giappone. Questi reports sono basati su una citazione sbagliata delle osservazioni del direttore generale, che in nessun punto ha affermato che l'Iaea avrebbe aperto un nuovo ufficio. L'Iaea sta esaminando attentamente la richiesta dal Giappone ad aprire un ufficio a Fukushima, ma nulla è stato ancora deciso. Se necessario, l'Iaea si consulterà su questo tema».

Anche in un altro punto caldo per l'Iaea le cose sembrano migliorare: ieri si sono conclusi ieri i colloquio tra l'Iran e la delegazione dell'Agenzia atomica dell'Onu e le due parti dicono che «E' stato un confronto positivo e costruttivo».  Il 29 gennaio una delegazione di alto livello dell'Iaea, capeggiata dal direttore generale aggiunto Herman Nackaerts, era arrivata in Iran per discutere del  piano nucleare  della Repubblica Islamica. Nei tre  giorni di permanenza in Iran le due parti hanno tenuto intensi negoziati, anche se il team dell'Iaea non avrebbe visitato nessun impianto nucleare iraniano..

La radio ufficiale iraniana Irna spiega che «Durante i tre giorni di negoziati tenutisi a Teheran, le due parti hanno acconsentito a svolgere un ulteriore colloquio, la data del quale non è stata ancora fissata. Lunedì Il ministro degli esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha proposto che il team di esperti dell'Iaea possa prolungare la visita ed ispezionare i siti nucleari iraniani, ma i funzionari dell'agenzia atomica hanno annunciato che dopo martedì avrebbero lasciato l'Iran».

Comunque Iran ed Iaea  avrebbero accettato di proseguire le consultazioni.

Una brutta notizia per Teheran arriva dalla Germania: il cancelliere tedesco Angela Merkel avrebbe organizzato in fretta e furia la sua visita in Cina che è iniziata  oggi  per convincere quel Paese a ridurre l'importazione di petrolio iraniano. Ieri la Merkel, durante una conferenza stampa, ha  detto che «E' nell'interesse della Germania che la Cina non aumenti le sue importazioni dall'Iran. Sarebbe meglio se la Cina riducesse le proprie importazioni».

Cina ed India sono i grossi punti deboli dell'embargo petrolifero e bancario contro l'Iran approvato dall'Ue e dagli Usa. Pechino e New Delhi si rifiutano di  aderire alle sanzioni unilaterali dell'Ue contro l'industria petrolifera iraniana,  Ma sarà difficile che Pechino torni indietro: i cinesi hanno criticato pesantemente le nuove sanzioni  dell'Ue contro l'Ira,  definendole «Pressioni ceche e non costruttive».

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