
[09/02/2012] News
Dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, il Giappone sta cercando alternative energetiche, ma la tormentata geografia del Giappone e l'alta densità della sua popolazione permetteranno un limitato sviluppo dell'eolico a terra, quindi l'impero del sol levante sta concentrando i suoi sforzi sul miglioramento della efficienza delle tecnologie eoliche esistenti, compreso lo sviluppo di nuovi approcci alla costruzione di parchi eolici off-shore.
La sperimentazione di una tecnologia innovativa è già stata avviata, proprio nel mese del terremoto/tsunami, il marzo 2011, con test sul campo dall'Università di Kyushu. Energy Digital spiega che il progetto è frutto del team guidato da Yuji Ohya, docente di dinamiche energetiche rinnovabili e meccanica applicata, e che il nuovo sistema di turbine eoliche viene presentato come un progetto in grado di produrre almeno 2 volte più energia dei convertitori di energia eolica esistenti, riducendo così drasticamente i costi di produzione dell'energia.
La nuova tecnologia giapponese, chiamata "wind lens", promette di risolvere contemporaneamente due problemi che si presentano con le turbine tradizionali: l'efficienza e il possibile inquinamento acustico.
Collegando un "inward curving ring" attorno al perimetro delle pale di una turbina, i ricercatori di Kyushu sono stati in grado di aumentare da due a tre volte la velocità del flusso d'aria attraverso le zone delle pale. Secondo il rapporto di Energy Digital, «L'anello serve anche a migliorare la sicurezza, in quanto copre i bordi esterni delle pale e riduce i livelli di rumore».
Chris Takashi Matsuuar, un collaboratore del progetto che lavora in Gran Bretagna e che promuove la teconologia "Windlens" in tutto il mondo ha detto a d Energy Digital che «Il team sta cercando di sviluppare un intero sistema di nuove turbine, il cui obiettivo non include solo le "lenti" o, ma anche le pale, il generatore, il controller, ecc » ed ha aggiunto che « Il modo migliore per andare avanti è quello di sostituire complessivamente le vecchie turbine con il nostro nuovo "smart Windlens system"».
Il team dell'università di Kyushu ha anche progettato una base esagonale per le turbine che dovrebbe avere un basso costo ed essere in grado di sopportare condizioni marine avverse. Secondo Energy Digital, «Le basi renderebbe anche più facile da collegare insieme in mare altre turbine ed ampliare le piattaforme».
Attualmente l'energia eolica rappresenta meno dell'1% di tutta l'energia prodotta in Giappone, ma l'impero del nucleare ha bisogno di incrementare fortemente la produzione di queste ed altre energie rinnovabili se vuole davvero incamminarsi verso il blocco delle attuali centrale atomi che e la graduale uscita dal nucleare promessa dal governo e richiesta ormai dalla maggioranza dei giapponesi dopo la tragedia di Fukushima Daiichi.
Il test sul campo, che comprendeva due unità con turbine eoliche da 70 a 100 chilowatt, sono il primo passo e ci potrebbero volere da alcuni mesi a due anni prima che la nuova tecnologia inizi ad avere un qualche peso nella produzione di energia nazionale in Giappone. Matsuuar è però convinto che questa nuova tecnologia eolica abbia un grande futuro e ha detto ad Energy Digital che «La "Windlens" ha già attratto grandi aspettative a livello globale ed avrà un enorme impatto reale per la produzione di energia non solo in Giappone, ma anche in Gran Bretagna, Unione europea, Stati Uniti, Canada e in altre parti del mondo, non appena il test sul campo darà buoni risultati sulle performance e la sicurezza progettate».