[09/02/2012] News toscana

Quale futuro per le centrali Enel di Livorno e Piombino?

La Regione torna a chiedere la riconversione, ma la situazione è complicata

La riapertura delle centrali Enel di Livorno e Piombino se da una parte è stata utile per fronteggiare l'emergenza gas, dall'altra ha riaperto la discussione sull'opportunità in futuro di avere ancora centrali a olio combustibile, come noto piuttosto inquinanti. Detto infatti che, come ha ribadito l'assessore regionale Annarita Bramerini (Nella foto), la colpa è del « freddo eccezionale che ha reso necessaria la riapertura transitoria delle centrali a olio in provincia di Livorno ed in altre parti del paese, nell'ambito di un piano nazionale gestito dal Ministero dello sviluppo economico per fronteggiare la scarsità di gas metano», in futuro le cose dovranno cambiare. La battaglia, per dir la verità, è annosa e più volte la riconversione è stata chiesta senza ricevere mai risposta positiva. L'unico progetto presentato da Enel è stato quello a carbone per Piombino - che definiscono pulito grazie alla tecnica del carbon capture che però sappiamo essere ancora in via sperimentale -, respinto però al mittente dalla Regione. Scelta condivisibile, ma il problema resta. Di energia ce ne è bisogno e la sommatoria di troppi no, porta anche alla situazione attuale. Una situazione, che è solo in parte quella odierna - dove il vero guaio è la scarsità di gas dovuta al freddo record, a una non ben chiara gestione degli stock e all'assenza di un vero piano energetico - piuttosto per l'orizzonte condiviso della progressiva transizione da energie fossili verso energie rinnovabili attraverso appunto l'utilizzo del metano in fase transitoria.

«La sicurezza energetica è un tema importante per il Paese - prosegue l'assessore Bramerini - Siamo consapevoli che non si poteva rischiare di mettere in ginocchio la produzione, ma chiediamo che la riapertura sia transitoria e che, in tempi rapidi, l'Enel presenti un progetto per una riconversione sostenibile delle due centrali che, da sole, pesano più di 1.500 megawatt di potenza. Serve un piano nazionale per l'energia - aggiunge  - attualmente assente nonostante più volte annunciato. La Toscana sta facendo la sua parte anche sul tema tanto dibattuto dei rigassificatori. Per inciso i ritardi sulla realizzazione di quello off shore (OLT), a Livorno, non sono imputabili a noi, ma ai tempi lunghi dei cantieri a Dubai».

Per quanto riguarda l'attuale emergenza, gli uffici della Regione hanno preso contatto con la task force per l'emergenza gas metano costituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico e con l'Enel e segue da vicino gli sviluppi della situazione.

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