[10/02/2012] News toscana

Praticamente completato il nuovo quadro istituzionale della montagna toscana

Uncem Toscana (Unione nazionale dei comuni ed enti montani) insieme ad Ermete Realacci Responsabile nazionale Green economy del Pd e componente della commissione ambiente della Camera dei Deputati, ha presentato il percorso di riordino istituzionale (ormai praticamente concluso) che ha determinato la trasformazione delle Comunità montane in Unioni dei comuni montani.

«Credo che il lavoro di riassetto istituzionale che sta facendo la Toscana sia un modello per l'Italia, per l'efficacia e l'efficienza con la quale mantiene le politiche della montagna- ha dichiarato Realacci- I piccoli comuni montani sono un tessuto fondamentale in grado di produrre coesione sociale, comunità e qualità della vita e rappresentano una componente essenziale per la sfida del futuro. Dobbiamo lavorare duramente per salvaguardare questo prezioso patrimonio collettivo, poiché senza di esso anche le risposte ai cittadini durante la recente emergenza neve sarebbe state senz'altro molto più problematiche e inefficaci».

«Non è giusto- ha aggiunto Realacci- che quando un comune si trova in difficoltà e si trova a dover chiedere aiuto ad un'altra istituzione debba mettere mano al proprio bilancio. In montagna servono azioni specifiche ed è essenziale mantenere l'erogazione dei servizi essenziali sul territorio».

In sintesi il nuovo quadro istituzionale della montagna toscana è il seguente: delle 14 Comunità montane, 13 si sono trasformate in Unioni (manca la Comunità montana Appennino pistoiese). I comuni che hanno aderito al processo di trasformazione sono stati 87 sui 104 interessati, che sommati ai 31 già inseriti nelle preesistenti Unioni, portano il totale a 118. Le nuove Unioni gestiranno le deleghe regionali (agricoltura, forestazione, bonifica, ecc) su tutto il territorio delle ex Comunità montane.

«La Toscana è stata la prima regione in Italia - ha sottolineato il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani - ad attuare una legge di riforma istituzionale che prospetta un nuovo scenario per la gli enti montani. Uncem Toscana, in quanto soggetto che rappresenta i comuni e gli enti montani, è presente, e lo sarà in modo sempre maggiore governando il lavoro delle Unioni montane dei comuni. Evidenziamo anche di fronte al governo centrale, l'importante ruolo svolto dai piccoli comuni e riteniamo assolutamente necessario che vi sia maggiore attenzione per le politiche della montagna, dato che il 60% del territorio nazionale è montano. Per questo crediamo molto nella nuova scommessa di mettere insieme le funzioni fondamentali dei comuni nelle Unioni dei comuni, che ci consentiranno di non retrocedere di un millimetro nella qualità dei servizi erogati in montagna e di rendere i piccoli comuni protagonisti. Se si vuole davvero puntare sullo sviluppo del nostro paese non si può prescindere dalla montagna, un territorio ricco di risorse che è giusto siano valorizzate in quanto patrimonio collettivo a beneficio di tutti» ha concluso Giurlani.

Uncem Toscana ha annunciato che metterà in cantiere in tempi relativamente brevi la convocazione degli Stati Generali della Montagna, per fare, insieme alla Giunta Regionale, il punto sulle politiche per la montagna e sulle necessarie novità da introdurre in termini di strumenti e risorse.

 

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