[17/02/2012] News

Nuove sanzioni Usa contro l’Iran. La Russia in guerra a fianco di Teheran se Israele attaccherà?

Ha'aretz: «La guerra scatenata proseguirebbe probabilmente per mesi»

Gli Usa hanno approvato nuove sanzioni contro l'Iran rivolte verso il ministero dei servizi segreti e della sicurezza di Teheran «A causa della sua partecipazione alla violazione dei diritti dell'uomo in Iran e del suo sostegno a dei gruppi terroristici, tra i quali Al Qaeda, Hezbollah ed  Hamas. Un decreto speciale sanziona l'Iran per il sostegno che porta alla repressione brutale condotta dal regime siruano contro il suo popolo», spiega in un comunicato Victoria Nuland, la portavoce del segretario di Stato Usa.

Il richiamo ad Al Qaeda sembra abbastanza azzardato, visto il vero e proprio odio che i terroristi islamici sunniti hanno per la Repubblica Islamica sciita iraniana, mentre l'appoggio  ad Hamas ed Hezbollah è dichiarato dagli iraniani che appoggiano (e armano) queste due forze integraliste che però governano, dopo regolari elezioni, la Striscia di Gaza e il Libano ( in un governo di coalizione).

Il documento Usa spiega che le nuove sanzioni sono soprattutto di tipo finanziario e di restrizioni dei visti di entrata negli Usa. Nonostante la sicumera del regime di Teheran, l'embargo occidentale sembra stia producendo seri effetti, tanto che questa settimana l'Iran ha acquistato circa  500.000 tonnellate di grano  ed avviato negoziati con Mosca per comprarne altro. Secondo l'agenzia russa Ria Novosti, l'Iran starebbe studiando la possibilità di pagare in rubli, visto che le sanzioni internazionali gli impediscono di effettuare le transazioni in  euro o dollari. Secondo diversi media occidentali, nelle ultime due settimane l'Iran avrebbe improvvisamente aumentato la sua attività sul mercato mondiale del grano, utilizzando monete diverse dal dollaro per acquistare 1,1 milioni di tonnellate di grano. Teheran  starebbe anche conducendo negoziati per pagare in natura l'acquisto di grano: in cambio del suo petrolio e del suo oro.

Le difficoltà economiche iraniane si starebbero quindi riflettendo sulla vita quotidiana dei suoi cittadini proprio mentre il regime annuncia faraonici e costosissimi progetti nucleari e si prepara ad una possibile guerra lampo con Israele che potrebbe trasformarsi in un conflitto con incalcolabili conseguenze. Una conflitto per ora virtuale che però vede già il profilarsi di pericolose alleanze da "terza guerra mondiale". Oggi la radio ufficiale iraniana Irib dice che « Il Capo di Stato Maggiore russo avrebbe rivelato che Mosca avrebbe pronto un piano per entrare in guerra a favore dell'Iran nel caso di un attacco militare occidentale e/o israeliano contro la nazione mediorientale». La notizia è ripresa dal sito  World Tribune, secondo il quale «Il  Capo di Stato Maggiore russo Nicolaj Makarov avrebbe detto in una recente intervista che un attacco all'Iran potrebbe avvenire nell'estate del 2012 e che il Cremlino, ha messo a punto un piano per intervenire nella guerra a favore dell'Iran. In precedenza».

Anche il presidente cinese Hu Jintao durante un incontro con i comandanti della marina militare cinese, li aveva avvertiti di  tenersi pronti ad entrare in guerra in caso di un attacco all'Iran.

Anche in Israele il possibile attacco agli impianti nucleari iraniani occupa da settimane le prime pagine e l'autorevole Ha'aretz. in una lunga analisi sui probabili scenari che potrebbero creare un attacco all'Iran, scrive: «Nel caso di un attacco unilaterale all'Iran quel Paese risponderà con i suoi missile a lungo raggio e probabilmente con la chiusura dello Stretto di Hormuz mettendo Israele in una situazione di totale smarrimento». Il giornale israeliano traccia uno scenario terribile: «Considerando che Israele, da solo, è incapace di impedire gli attacchi missilistici dell'Iran e di proteggere i propri cittadini e dato che è privo di un meccanismo che possa permettergli di dialogare per ottenere un cessate il fuoco, nel caso di un attacco unilaterale all'Iran la guerra scatenata proseguirebbe probabilmente per mesi».

Ha'artez si occupa anche di un altro aspetto ignorato (o volutamene trascurato) dagli esperti che si affollano a predire cosa succederà se i caccia-bombardieri israeliani attaccheranno Teheran, quello economico. Una  guerra unilaterale con l'Iran sarebbe probabilmente un bruttissimo colpo per la borsa di Tel Aviv e l'economia di Israele, per questo  il dossier di Ha'aretz conclude che un attacco israeliano all'Iran «E' impensabile senza il sostegno militare degli Stati Uniti».

E gli americani, nonostante l'embargo e le parole di fuoco contro il regime degli ayatollah  sembrano molto più prudenti degli israeliani: il direttore della Defense Intelligence Agency, il generale Ronald Burgess, in un'audizione al Senato ha spiegato che «L'Iran risponderà se attaccato ma è improbabile che inneschi o provochi un conflitto. L'Iran può chiudere lo Stretto di Hormuz almeno temporaneamente, e potrebbe lanciare missili contro le forze degli Stati Uniti e dei nostri alleati nella regione se attaccato»,

Quindi, leggendo fra le righe, si capisce che gli Usa, in caso di attacco, attribuirebbero la responsabilità della guerra ad Israele. Un pertugio nel quale si infila immediatamente l'agenzia Irib ricordando che «Nella sua storia moderna l'Iran non ha mai aggredito alcun Paese ed ha sempre avuto il ruolo di difensore dinanzi agli attacchi esterni», come dire: «Se non ci toccate non reagiremo per primi».

Intanto il vulcanico presidente iraniano Ahmadinejad ceca alleati tra i Paesi confinanti e lo fa andando a visitare quello che fino a pochi mesi fa era considerato un, seppur infido, alleato di ferro degli Usa: il Pakistan- Ad Islamabad è in corso un vertice a porte chiuse tra i Capi di Stato di Iran, Pakistan ed Afghanistan che i giornali dei tre Paesi definiscono «Di grande importanza».

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